L’Aquila. “Chiodi si è invaghito del rating Moody’s. Un amore mercenario, visto che a pagare Moody’s è la stessa Regione”.
È il duro commento dei consiglieri regionali IdV, Cesare D’Alessandro e Lucrezio Paolini, all’indomani del rating divulgato dall’assessore al Bilancio, Carlo Masci.
Secondo i due politici, infatti, il governatore vivrebbe “sulla luna, distante milioni di chilometri dai problemi veri degli abruzzesi”, che, a fronte del giudizio più che positivo dell’agenzia di valutazione, continuano a fare i conti con un difficile contesto economico e sociale. “Dalla sanità ai trasporti” elencano, infatti, entrambi, “dalla scuola alle attività produttive. Chiodi si diletta a fare conferenze-stampa sulle relazioni di Moody’s, che, a sua volta, si limita a dire se la nostra Regione è in grado o meno di pagare i debiti, senza esprimersi sugli indicatori di salute della nostra economia. I debiti dell’Abruzzo vengono onorati non perché Chiodi sia più o meno bravo, ma perché gli abruzzesi pagano, pagano, pagano tasse aggiuntive, le più alte in Italia e continueranno a pagarle per i prossimi anni”.
Stando a quanto sottolineato da D’Alessandro e Paolini, in Abruzzo da tre anni non si produce maggiore ricchezza. Il disavanzo di bilancio annuale è pressoché simile a quello degli anni precedenti.
“Per una volta almeno, governatore” è dunque l’appello dei due, “la smetta di esprimersi con le solite “boutade” di campagna elettorale e cominci a pensare seriamente a come far funzionare il trasporto pubblico locale, che da quest’anno – grazie al suo Mentore – potrà contare su 40 milioni di euro in meno! Si accordi con la sua maggioranza su come affrontare seriamente il problema della Sanità regionale, che non riguarda soltanto i posti-letto negli ospedali pubblici, ma la prevenzione e l’organizzazione sul territorio; si occupi del mondo produttivo, che registra quotidianamente un vertiginoso incremento della cassa integrazione. Sono questi gli elementi da considerare, non già la diligenza degli abruzzesi a pagare le tasse”.
È soprattutto Paolini a puntare il dito contro il fatto che l’agenzia in questione sia pagata dalla Regione. “Non c’è nessun miracolo fatto da Chiodi né tanto meno da Moody’s” spiega, infatti, “una di quelle agenzie internazionali che nel 2008 – tutti ricordano – neppure si accorse del ciclone finanziario che stava investendo il mondo, ma oggi continua a rilasciare i famigerati ‘rating’ che per il solo fatto che a pagarli è l’ente giudicato (in questo caso la nostra Regione) dovrebbero ingenerare qualche dubbio sulla loro attendibilità. Gli abruzzesi sappiano che Chiodi, ad oggi, non ha risanato un bel nulla, non risulta un solo atto di concreta riduzione della spesa improduttiva, a meno che egli non voglia considerare ‘improduttiva’ la spesa per il sociale. Tant’è che Chiodi non può permettersi di ridurre le addizionali regionali e si consola con spiccioli di risparmio, tralasciando di parlare dello sfascio vero nella sanità, nei trasporti e nell’economia in generale della nostra Regione”.