Pescara. In relazione alle procedure che si stanno attivando per l’accoglienza dei migranti in Abruzzo il Direttivo regionale ANCI ha ribadito nel corso della riunione tenutasi ieri a Pescara, le osservazioni già presentate al tavolo regionale coordinato, nel dicembre scorso, dal Prefetto de L’Aquila.
Mentre è attivo il Bando Nazionale SPRAR (Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati) che consente la presentazione delle domande da parte degli enti locali che desiderano prestare servizi finalizzati all’accoglienza, vengono collocati nei territori stessi, attraverso i bandi delle Prefetture anche i rifugiati del Circuito di Accoglienza Straordinaria (CAS). Che invece sono rivolti ad associazioni,cooperative e soggetti privati che gestiscono il servizio in forma diretta.
“Questa procedura, determina elemento di preoccupazione dei Comuni – spiega il Presidente Lapenna – e incide negativamente anche in relazione alla scelta di partecipare al bando SPRAR poiché le quote che vengono attribuite ai territori si sommano senza alcuna programmazione .”
“Abbiamo ribadito la richiesta di attuare un criterio di assegnazione con un parametro di uno/due immigrati ogni mille abitanti, così come accade in altre regioni italiane, in maniera da evitare concentrazioni anomale e problematiche che insistano su stesse aree territoriali o addirittura stesso Comune.
Per questo motivo, ANCI NAZIONALE ha già chiesto al Ministero, che aveva dato rassicurazioni in tal senso, di dare alle proprie Prefetture indicazione di non coesistenza di strutture aderenti alla rete SPRAR con quella del (CAS) .
Inoltre – sottolinea Lapenna – nel caso in cui sul territorio di un Comune fossero già presenti strutture di accoglienza straordinaria, i posti eventualmente attivati in SPRAR andrebbero a ridurre e gradualmente sostituire quelli di accoglienza straordinaria “
“Avevamo anche chiesto – conclude il presidente ANCI Abruzzo – che della procedura CAS fossero informati e coinvolti i Comuni interessati che, si vedono ad oggi totalmente esclusi dalla possibilità di poter interloquire sulle assegnazioni, nel momento i cui le Prefetture ne designano la dislocazione . Ragionevole richiesta questa, ad oggi disattesa, con preoccupazione dei sindaci” .