L’Aquila. “L’impiego della piattaforma nazionale per la ricollocazione del personale delle Province è l’unica strada perseguibile che mette al riparo le amministrazioni abruzzesi da una catena di ricorsi e assicura ai dipendenti una corretta ricollocazione in Regione Abruzzo”.
Questo il punto di vista della Federazione dei dirigenti e dei quadri direttivi delle Regioni (Direr). La posizione è stata ribadita ieri in occasione della riunione dell’Osservatorio regionale per la Riforma delle Province. Al vertice hanno partecipato il vice presidente della Giunta regionale, Giovanni Lolli, i quattro presidenti delle Province, le rappresentanze sindacali e Rsu. Scopo dell’incontro, la definizione delle procedure di ricollocazione diretta dei dipendenti addetti alla funzioni non fondamentali in base all’articolo 3 del decreto del ministro per la Semplificazione e la Pubblica amministrazione del 14 settembre 2015.
“La Direr accoglie con soddisfazione le dichiarazioni del vice presidente Lolli tese ad assicurare ai dipendenti delle Province un quadro normativo corretto e trasparente”, spiega il sindacato che invoca la piattaforma nazionale “per la ricollocazione dei dipendenti e dei dirigenti che all’8 aprile 2014 erano addetti alle funzioni dichiarate non fondamentali nelle quattro amministrazioni provinciali abruzzesi”.
Direr conferma, inoltre, “la propria contrarietà alle procedure avviate dalla Regione con l’avviso pubblico scaduto il 7 settembre scorso come sistema di reclutamento dei dirigenti, al di fuori della normativa nazionale”. Per il segretario regionale Direr Abruzzo, Pierluigi Caputi, “la selezione avviata dalla Regione è a certo rischio contenzioso; non prevista dalla normativa nazionale sulla ricollocazione dei dipendenti; di nessuna garanzia per i lavoratori, al contrario di quanto stanno facendo le altre Regioni italiane per i dipendenti delle proprie Province”.