L’Aquila. Rinviata a inizio novembre la conferenza dei servizi sull’autorizzazione a Ombrina Mare, fissata per questa mattina al ministero dello Sviluppo Economico. E a Roma, per manifestare e dire no alle trivelle in Adriatico, erano in migliaia. “Rinviata di tre settimane la conferenza dei servizi per decidere il futuro dell’Adriatico. Alla manifestazione di oggi a Roma sotto migliaia di bandiere no Ombrina arriva questa notizia”.
Lo fa sapere la Consigliera del M5S Sara Marcozzi, che ha partecipato alla manifestazione insieme al collega Consigliere Domenico Pettinari.
“Sono tre settimane importantissime – commenta la Marcozzi – questo tempo offre al Governo centrale la possibilità di calendarizzare la legge di iniziativa regionale del M5S che impedisce di fatto l’avvio di Ombrina nel nostro territorio.
Ogni deputato abruzzese, di qualunque schieramento politico, ha il dovere di fare tutto ciò che è nelle sua possibilità per agevolare la discussione e la votazione di questa legge in Parlamento. Il M5S ha partecipato a questa manifestazione – continua – con grande orgoglio e con la consapevolezza di poter camminare tra le persone a testa alta, anche quelle meno informate, poiché siamo stati l’unica forza politica ad attuare dentro e fuori dal Palazzo le iniziative concrete, e non di propaganda, proposte dai comitati senza mai fare un passo indietro”.
COORDINAMENTO NO OMBRINA : ‘ORA VOTARE SUBITO IL PARCO MARINO, NIENTE SCUSE DALLA REGIONE’
Presente anche il Comune di Pescara: ‘Confermato il nostro impegno a dire “no”‘
Ho partecipato prima alla conferenza dei servizi tenutasi al Ministero, in rappresentanza dell’Amministrazione che si è chiaramente espressa contro la presenza petrolifera al largo delle nostre coste sin dai primi mesi di insediamento, sia con un atto di giunta che con un ordine del giorno votato dal Consiglio Comunale.
Poi insieme alla nutritissima delegazione abruzzese, siamo scesi in piazza, perché il nostro NO ad un progetto che siamo certi avrebbe ripercussioni solo negative sul nostro territorio, fosse chiaro in tutte le sedi.
Un no che continueremo a ribadire, anche nel prosieguo dei lavori della conferenza che tornerà a riunirsi fra tre settimane, perché i progetti di cui si tratta non danno garanzie di sicurezza ambientale, di occupazione, di redditività, anzi, generano incertezze pesanti sui parchi costieri d’Abruzzo, con ripercussioni a caduta anche sulla linea di costa cittadina.
Ecco perché siamo stati fra le prime istituzioni abruzzesi a compiere questo passo convinti che questa sia una battaglia trasversale capace di unire in nome dell’ambiente che dobbiamo consegnare integro ai nostri figli”, afferma l’assessore Adelchi Sulpizio