Pescara. A quasi un anno e mezzo dall’insediamento della Giunta D’Alfonso, l’Abruzzo è passato dai tre Contratti di Fiume riguardanti Tordino, Sagittario ed il bacino Tavo-Fino, alle sedici iniziative attuali che concernono, quindi, anche Alento, Aterno, Arielli, Fino, Liri, Nora, Piomba, Sangro, Saline, Trigno, Pescara, Vomano-Mavone ed il contratto di foce dell’Alento.
La seconda assemblea regionale sui Contratti di Fiume, tenutasi, questa mattina a Pescara, all’Aurum, alla presenza, tra gli altri, del presidente della Giunta regionale, Luciano D’Alfonso, e dell’assessore con delega ai Contratti di Fiume, Dino Pepe, ha fornito l’occasione per fare il punto su questo fondamentale strumento di programmazione negoziata rivolto alla riqualificazione dei bacini fluviali.
“Il Contratto di Fiume – ha esordito D’Alfonso – serve per farci comprendere come questo giacimento naturale, che abbiamo avuto in dono da Dio, da problema possa trasformarsi in opportunità.
Del resto, – ha proseguito – se c’è un elemento che da sempre unisce l’Abruzzo, è proprio il suo patrimonio idrico-fluviale che, oltretutto, rappresenta l’identità di un intero territorio”. Il presidente della Giunta ha, poi, posto l’attenzione sul contenuto di questo importante strumento contrattuale.
“Se si vuole che funzioni sul serio, – ha rimarcato – bisogna evitare assolutamente la deriva della proceduralizzazione e fare in modo che la Regione ritrovi le ragioni dei suoi fiumi. Le risorse non mancano – ha ricordato – ma ci aspettiamo che a raccogliere la sfida sia anche il privato al quale è giusto dare spazio ed agibilità ma sempre nel quadro del rispetto del fiume come bene comune”.
Estremamente soddisfatto anche l’assesore Pepe che è l’unico in Italia ad avere una delega specifica sui Contratti di Fiume. “Grazie alla costante e fattiva collaborazione tra la struttura regionale e gli Enti locali – ha commentato Pepe – l’Abruzzo ha visto crescere in maniera esponenziale il numero di iniziative legate ai Contratti di Fiume. Una crescita ragguardevole – ha proseguito – che va sostenuta ed incentivata.
Non è un caso, infatti, che siano disponibili risorse importanti sia nel nuovo Piano di Sviluppo Rurale (PSR), sia nel Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) che nella Finanziaria. Sono previsti fondi anche nell’ambito dei bandi europei Horizon 2020 e Life 2014-2020.
Nei prossimi giorni – ha annunciato l’assessore – sottoporrò all’approvazione della Giunta una proposta di deliberazione che punta ad istituire una “cabina di regia regionale” in base alla quale verrà realizzato un Atlante dei Contratti di Fiume”.
“L’Acqua è la grande sfida del ventunesimo secolo”. Con queste parole ha esordito Massimo Bastiani, coordinatore del Tavolo Nazionale dei CdF, sensibilizzando i presenti alla necessità di una “reazione collettiva” per contrastare le cause principali del dissesto idrogeologico italiano e ribadendo quanto “una buona e concreta riuscita di un contratto di fiume possa non solo riqualificare un bacino fluviale ma anche creare nuova occupazione”. Andrea Bianco dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) ha definito il quadro normativo che interessa i Contratti rimarcando la necessità di un forte coordinamento delle politiche sulla materia; Endro Martini (Alta Scuola) ha ripercorso la storia del Premio nazionale dei “Contratti di Fiume” di cui è Responsabile, complimentandosi con la Regione Abruzzo e con gli Amministratori locali, “per aver dimostrato un’eccezionale partecipazione attiva alle iniziative mai riscontrata prima in Italia.”
L’assemblea regionale fa parte degli eventi preparatori al Tavolo Nazionale dei Contratti di Fiume che quest’anno si terrà a Milano il 15 e 16 Ottobre, al quale la Regione Abruzzo sarà rappresentata dall’Assessore delegato Dino Pepe.