Pescara. Roberto Ettorre, coordinatore “SO.HA – Giovani Cittadini Attivi”, non può restare in un silenzio indifferente se la Regione Abruzzo taglia i fondi destinati ai giovani residenti nelle aree colpite dal sisma per rigirarli ad una fondazione di diritto privato. “Apprendiamo tristemente dai giornali che la Regione Abruzzo ha messo in atto un vero e proprio scippo; sapevamo della volontà della Regione, ma abbiamo sperato fino all’ultimo in un ripensamento dettato dal buon senso ma, evidentemente, ci sbagliavamo”, dice Ettore.
L’assessore Paolo Gatti avrebbe deciso di spendere i fondi pubblici, già assegnati dal decreto legge 28 Aprile 2009 n° 39 alle politiche giovanili, in modo differente, sembrerebbe una revisione dell’ultimo minuto. Un atto di illegittimità, secondo la SOHA, che di certo non tarda nel far presenti i numerosi dubbi che spontaneamente sorgono sul caso: “innanzitutto come potrà il Villaggio della gioventù che sarà costruito solo all’Aquila, soddisfare le necessità della giovane cittadinanza del cratere che può vivere anche a decine di chilometri dal capoluogo? A chi sarà affidata la gestione della struttura e in che modo? Perchè destinare fondi pubblici ad una fondazione di diritto privato che poi potrà spenderli senza il minimo riguardo nei confronti della trasparenza e senza uno straccio di bando?”. Una serie di interrogazioni che Giovani Cittadini Attivi sono pronti a valutare con l’ausilio di un legale, arrivando a presentare nelle sedi opportune appositi esposti affinchè, gli organi preposti, possano effettivamente valutare la legittimità dell’atto stesso.
Secondo Ettore: “Ancora una volta la Regione si dimostra lontana dalle esigenze e dalle necessità dei giovani Abruzzesi. Poche o nulle risorse per il diritto allo studio, in un momento di crisi economica nessun sostegno agli affitti per i giovani che decidono di affittare la loro prima casa, manca del tutto una legge regionale che promuova le politiche giovanili, manca un organo di rappresentanza regionale dei giovani”. Una giunta quindi che starebbe tralasciando una politica attiva fondata da giovani per giovani, che attivamente starebbe lottando per una città alle prese con un scoglio arduo da superare come la ricostruzione.
Monica Coletti