La realizzazione del Villaggio della Gioventù a L’Aquila continua a suscitare polemiche. E’ la volta dell’associazione studentesca So.Ha Giovani Cittadini Attivi.
“La Regione Abruzzo” scrivono in una nota “ha messo in atto un vero e proprio scippo nei confronti dei giovani residenti nelle aree colpite dal sisma. Sapevamo della volontà della Regione, ma abbiamo sperato fino all’ultimo in un ripensamento dettato dal buon senso. Evidentemente ci sbagliavamo. Per noi, che da anni lavoriamo per le politiche giovanili, appare assolutamente illegittima la decisione presa dall’Assessore Paolo Gatti di destinare i fondi pubblici per le politiche giovanili, che in virtù del decreto legge 28 Aprile 2009 n° 39 erano stati destinati nei confronti dei giovani residenti nei 57 comuni colpiti dal sisma, ad una Fondazione di diritto privato“.
“Sorgono subito spontanee alcune domande. Innanzitutto, come potrà il Villaggio della gioventù che sarà costruito solo all’Aquila, soddisfare le necessità della giovane cittadinanza del cratere che può vivere anche a decine di chilometri dal capoluogo? A chi sarà affidata la gestione della struttura e in che modo? Perchè destinare fondi pubblici ad una fondazione di diritto privato che poi potrà spenderli senza il minimo riguardo nei confronti della trasparenza e senza uno straccio di bando?“.
“Secondo noi questo atto rasenta l’illegittimità e in virtù di ciò, valuteremo con il nostro avvocato la possibilità di presentare nelle sedi opportune appositi esposti affinchè, gli organi preposti, possano effettivamente valutare la legittimità dell’atto stesso”.
Secondo Soha, infine, “questo atto mortifica le migliaia di associazioni che ogni anno e, di più dopo il sisma, collaborano attivamente alla ricostruzione culturale e morale dell’Aquila. Ancora una volta la Regione si dimostra lontana dalle esigenze e dalle necessità dei giovani abruzzesi. Poche o nulle risorse per il diritto allo studio, in un momento di crisi economica nessun sostegno agli affitti per i giovani che decidono di affittare la loro prima casa, manca del tutto una legge regionale che promuova le politiche giovanili, manca un organo di rappresentanza regionale dei giovani. Insomma, questa giunta, cosa vuole fare?”.