L’Aquila. Lo aveva detto Matteo Renzi, all’Aquila, il 25 agosto scorso quando è venuto per fare il punto sulla ricostruzione: “Nel Mezzogiorno manca la ripresa e noi abbiamo fatto un masterplan diviso in 15 territori tra cui regioni come l’Abruzzo e città metropolitane come Bari, Catania, Taranto e Reggio Calabria”.
Ora il masterplan per il Sud, il documento di indirizzo strategico condiviso tra le parti interessate che disegna e realizza un’ipotesi complessiva di programmazione di un territorio, sta per diventare una realtà, come lo stesso Presidente del Consiglio ha annunciato parlando alla direzione Pd e lanciando lo slogan “Rottamare il piagnisteo”.
Entro il 15 ottobre prossimo, tutte le regioni del sud, Abruzzo compreso, dovranno presentare quella che D’Alfonso ha definito una “strategia di interventi concreti” per la quale il governo mette in campo la considerevole cifra complessiva di 19 miliardi di euro, oltre a risorse regionali di derivazione nazionale ed europea.
Dopo l’adozione da parte della Giunta regionale della delibera che individua il Gruppo di lavoro che si occuperà di stilare il masterplan, ieri D’Alfonso ha convocato al tavolo aquilano le parti tecniche e accademiche, con l’incarico di esprimersi su quelli ritenuti i settori strategici per la crescita di questa regione;
erano presenti Luciano D’Amico, rettore Università di Teramo, Eugenio Coccia, direttore del Gran Sasso Science Istitute, Gioacchino Del Monaco, ANAS Compartimento Abruzzo, Enzo Di Salvatore, Università di Teramo, Berardino Di Vincenzo, Beni Culturali e Paesaggistici dell’Abruzzo, Luciano Fratocchi e Lelio Iapadre, Università dell’Aquila, Piergiorgio Landini, Roberto Mascarucci e Nicola Mattoscio, Università D’Annunzio, Massimo Palladini, Urbanista, Pierluigi Properzi, Presidente Istituto nazionale di Urbanistica Abruzzo e Molise, Umberto Sgambati, AD PROGER S.p.A. Presenti Giovanni Lolli e gli assessori Silvio Paolucci e Andrea Gerosolimo.
“Lo scopo di questa riunione” ha detto D’Alfonso “è quello di definire le regole d’ingaggio che stabiliscano tempi e livelli di coinvolgimento di tutti gli attori per un lavoro che Renzi ci chiede di fare al più presto evitando progetti di pura sociologia del territorio e che dovranno dar luogo all’apertura dei cantieri entro 24 mesi”.
Lolli ha sottolineato che il masterplan, secondo le aspettative di Renzi, dovrà puntare sullo sviluppo delle infrastrutture, su ricerca e innovazione: “bisognerà passare attraverso l’analisi degli obiettivi strategici e individuare quali sono i settori che hanno maggiore bisogno di attenzione”. Dagli interventi che si sono susseguiti, sono emerse diverse proposte da inserire nel masterplan che riguardano la mobilità e i trasporti, il turismo culturale e della montagna, il sistema portuale, qualità della vita, automotive, agroalimentare. Tra le idee messe in campo, quella riguardante un programma di investimenti pubblici che funzionino da àncora agli investimenti privati capaci di attrarre l’interesse di imprese estere.
Grande attenzione soprattutto al mondo accademico e della ricerca scientifica chiamato a dar luogo a laboratori di collegamento tra le università e il sistema delle imprese per il trasferimento del know-how e delle innovazioni. Tra le priorità indicate da D’Alfonso, un programma di manutenzione e di gestione del sistema idrico integrato, lo sviluppo del turismo invernale sul “modello Roccaraso” (“che ogni anno accoglie tra le sue montagne un flusso turistico che supera le 800 mila unità”) e il completamento e la valozzazione del sito del complesso della Badia Celestiniana di Sulmona.