Regione, la Corte dei Conti chiede lo scioglimento del Consiglio

L’Aquila. ‘Sciogliere subito il Consiglio Regionale Abruzzo’. Lo chiede la Corte dei Conti in una delibera di 21 pagine indirizzata al Presidente del Consiglio, Matteo Renzi.

Il giudice della Corte, che si occupa del controllo o vigilanza in materia fiscale sulle entrate e spese pubbliche, ha rilevato ‘gravi inadempienze’ da parte del Governo della Regione in tema di bilancio.

La Corte dei Conti ha pertanto richiesto al Presidente del Consiglio di valutare l’ipotesi di scioglimento del Consiglio Regionale e la rimozione del Presidente di Giunta (art.126).

On0revole Fabrizio Di Stefano: ‘Abruzzo mai così in basso’

‘Il quadro delineato dalla Corte dei Conti getta la Regione nel caos più totale. La maniera con cui D’Alfonso ha gestito quest’anno al Regione – con estrema approssimazione e incompetenza – viene tutta fuori con questo accadimento. La vicenda assume toni drammatici per l’Abruzzo, noi non vogliamo speculare su questo ma siamo protesi per l’interesse della collettività a dare la nostra disponibilità per uscire da questo caos nel quale questo governo regionale ci ha condotti.

Ora D’Alfonso si assuma in toto le responsabilità e non pensasse di scaricarle alla struttura amministrativa, la stessa struttura che quest’anno è stata massacrata da metodologie che ne hanno portato alla disarticolazione con numerose dimissioni nei ruoli apicali. Quella che doveva essere l”’Abruzzo Regione facile” purtroppo si è dimostrata “Abruzzo Regione facilona”,  sono le parole dell’on. Fabrizio Di Stefano a seguito del pronunciamento della Corte dei Conti che chiede lo scioglimento del consiglio regionale d’Abruzzo in base agli articoli 120 e 126 della Costituzione.

” La Regione “facilona” é talmente distratta che deve ringraziare il blog maperò di un attenta giornalista quale Lilli Mandara per accorgersi del brutto pasticcio che ha combinato”.

” Il documento della Corte dei Conti , datato 17 luglio 2015 e relativo alla Regione Abruzzo fa capire che , se fossero stati attenti in Regione, avrebbero loro stessi reso pubblica la notizia e, contestualmente, indicato quali azioni avrebbero voluto intraprendere per scongiurare quanto previsto dall’articolo 126 della Costituzione e cioè lo scioglimento del Consiglio Regionale. Così non è stato e, evidentemente, o davvero in Regione non si sono accorti della gravità della situazione oppure, in mala fede, si pensava che passasse sotto silenzio.
Io, ritenendo per l’ appunto la Regione “facilona”, credo che non se ne siano neppure accorti”.

Mauro Febbo: ‘La Corte dei Conti sancisce l’incapacità della Giunta’

“La delibera della Corte dei Conti sancisce in modo inesorabile l’assoluta incapacità di questa Giunta regionale, in primis dell’assessore Paolucci, mettendo in luce tutte le inadempienze in tema di Bilancio: la ciliegina sulla torta di un anno di amministrazione caratterizzato solo da brutte figure”. E’ questo il commento del Presidente della Commissione di Vigilanza, Mauro Febbo
“Innanzitutto – spiega Febbo – il Conto Consuntivo 2013 doveva essere approvato dal Governo D’Alfonso in quanto la Giunta Chiodi non avrebbe potuto durante il periodo della competizione elettorale; per questo la scadenza (di norma fissata al 31 luglio 2014) era stata posticipata al 31 dicembre 2014. Lo stesso discorso vale per il Consuntivo 2014 non ancora approvato dalla Giunta (scadenza 30/4/2015) e sicuramente non sarà mai licenziato dal Consiglio regionale entro la fine dell’anno”.
“Le responsabilità di queste omissioni – sottolinea il Consigliere regionale di Forza Italia – sono da attribuire principalmente all’assessore Paolucci che in questi 13 mesi di governo si è dedicato esclusivamente alla Sanità (dimenticando che ci sono un Commissario ad acta e un sub Commissario) e a quella “macelleria sociale” rappresentata dalla chiusura dei Punti nascita e all’introduzione dei ticket socio-sanitari, pur di appuntarsi sul petto la medaglietta per l’uscita dal Commissariamento (che certo non potrebbe essere merito suo ma di chi lo ha preceduto). Di contro ha completamente trascurato la sua delega al Bilancio, sicuramente più gravosa e impegnativa”.
“A questo punto – conclude Febbo – mia auguro che il Presidente del Consiglio dei Ministri prenda in seria considerazione, ove ci fossero gli estremi, la possibilità di sciogliere il Consiglio regionale in base ai dettami dell’articolo 126 della Costituzione”.

Consiglieri regionali M5S: ‘ Avevamo già denunciato le irregolarità di bilancio’

“Non ci meraviglia affatto quanto riportato dalla Corte dei Conti nella deliberazione n. 191 dello scorso 17 luglio sulle inadempienze del Governo regionale rispetto agli obblighi di bilancio. Si tratta del riconoscimento formale, da parte della magistratura contabile, di quanto da noi già rilevato e comunicato in diverse sedi sin dall’inizio di questa legislatura”. Queste le parole dei Consiglieri regionali del M5S a seguito del provvedimento della Corte dei Conti che ha rilevato gravi responsabilità della Regione Abruzzo nella gestione delle risorse pubbliche.
“Nella delibera – hanno spiegato i Consiglieri – la magistratura ha messo in evidenza svariate lacune da parte del Governo regionale nel recepimento delle norme e nell’elaborazione dei bilanci; lacune che, in molti casi, sono state oggetto di diverse segnalazioni e, ciononostante, mai colmate dagli organi della Regione. Si va dal mancato accertamento dei residui alla non conformità del ciclo di bilancio alla tempistica prevista dalla legge fino alla mancata iscrizione del disavanzo effettivo di gestione. Una serie di inadempimenti talmente ampia da aver meritato un giudizio fortemente negativo da parte della Corte dei Conti che ha sottolineato la particolare gravità del comportamento della Regione soprattutto in riferimento alla pervicace ed ostinata volontà di non rispettare i principi fondamentali della finanza pubblica nonostante le sollecitazioni ricevute più volte in tal senso.
Un comportamento – hanno continuato i Consiglieri – che il Gruppo regionale del M5S ha continuamente sottolineato e posto all’attenzione del Governo regionale senza, però, ricevere risposta alcuna. Anzi, nella seduta consiliare dello scorso sedici settembre è stata addirittura bocciata la risoluzione da noi presentata al fine di spingere il Presidente D’Alfonso e la sua Giunta a mettersi in regola con l’approvazione dei bilanci consuntivi e con gli altri adempimenti di contabilità ed a approvare i documenti finanziari entro i tempi normativamente previsti. Persino il ventitre dicembre, in fase di approvazione del bilancio preventivo per il 2015, nulla è stato risposto e nulla è stato fatto a seguito delle nostre lamentele sull’assoluta incompletezza ed oscurità dei documenti da approvare. Purtroppo la maggioranza ha ritenuto opportuno, in ogni sede, respingere le nostre legittime richi este e la censura della Corte dei Conti ne rappresenta il triste risultato.
È assai doloroso – hanno concluso i Consiglieri del M5S – dover prendere atto che l’Abruzzo continua a conquistare il titolo di pecora nera tra le regioni italiane, nonostante i proclami di D’Alfonso e le mirabili promesse di una Regione facile e veloce della campagna elettorale. Ma soprattutto ci spiace dover constatare che questa maggioranza di Governo continua ostinatamente a portare avanti le proprie posizioni anche a rischio di errori di estrema gravità che possono compromettere il futuro della nostra Regione, ignorando, volutamente ed irragionevolmente, il nostro contributo e le nostre giuste proposte. Un atteggiamento di ottusa chiusura che non fa bene, di certo, all’Abruzzo e che pone pesantissime responsabilità sul presidente D’Alfonso.

Guido Liris: ‘D’Alfonso chieda scusa’

‘Se non fosse una tragedia, ci sarebbe tanto da ridere. Mentre D’Alfonso e la sua Giunta annunciano, con comunicati altisonanti, l’uscita dal Commissariamento relativamente alla Sanità, la Corte dei Conti chiede il Commissariamento dell’intera Regione Abruzzo. È questa la Regione Veloce e Facile di D’Alfonso? Quanto prodotto dalla Corte dei Conti è allarmante e denuncia una superficiale e disinvolta gestione della ‘cosa pubblica’; “comportamenti omissivi” in ambito di contabilità regionale che non possono non allarmare i cittadini abruzzesi. Sono esterrefatto dalla lettura di quanto disposto dalla deliberazione n. 191 del 2015 da parte della Corte dei Conti, in cui si segnalano al Presidente del Consiglio Renzi le gravi e ripetute violazioni da parte del Governo della nostra Regione, “atteggiamenti reiterati che isolano la Regione Abruzzo nel contesto delle Regioni Italiane”. Mi aspetto un “mea culpa” da parte del Partito Democratico e di un centrosinistra che oggi più che mai dovrebbe chiedere scusa alle donne e agli uomini che hanno avuto la cattiva sorte di essere amministrati da una classe dirigente arrogante e impreparata. La sinistra a tutti i livelli, dalla Regione al Comune dell’Aquila, sta dimostrando una grave incapacità amministrativa denunciando la sua vera natura, e cioè l’essere molto più brava a polemizzare e criticare, più che a governare e gestire le criticità del nostro territorio. Cialente e D’Alfonso, che in questo momento vanno così a braccetto, nel continuo esercizio di depauperamento del territorio aquilano, hanno la necessità di un lungo bagno di umiltà. I cittadini comuni, abituati quotidianamente a pagare per gli errori che commettono nelle rispettive professioni, sono stufi di dover prendere atto della “non idoneità” di avventurieri e dilettanti allo sbaraglio.
Renzi non scioglierà il Consiglio Regionale, figuriamoci: ciò che mi addolora è la “figuraccia” a livello nazionale, cui ci costringe l’attuale classe dirigente “sinistra”‘, afferma il vicepresidente regionale di Forza Italia, Guido Quintino Liris.

Maurizio Acerbo: ‘Corte dei Conti conferma quanto aveva denunciato Rifondazione Comunista’

‘La delibera della Corte dei Conti conferma quanto ho sostenuto a nome di Rifondazione Comunista per anni e anni inascoltato con interrogazioni, interventi in Consiglio regionale, conferenze stampa. Nell’estate del 2012 denunciai che mancavano all’appello i consuntivi 2009, 2010, 2011. Nel 2013 feci l’ennesima interrogazione (ecco il video: https://www.youtube.com/watch?v=QiOLBlH3X2Q).

Il trucchetto di non approvare i consuntivi è di lunga data alla Regione Abruzzo e la responsabilità ampiamente bipartisan quindi consiglierei all’attuale opposizione di centrodestra di non fare demagogia. In sintesi si era sempre in ritardo di due-tre anni con i consuntivi e quindi bilanci approvati sono stati sempre taroccati.

In Abruzzo a questo vizietto si erano abituati perchè in base allo sciagurato federalismo sostenuto per un decennio da tutti (solo Rifondazione in parlamento fu apertamente contraria) non vi era sorveglianza diretta da parte della Corte dei Conti.

Come avevo inutilmente avvertito – evidenziando che l’Abruzzo non era ancora la Regione “virtuosa” come Chiodi voleva far credere – l’entrata in vigore delle norme sul pareggio di bilancio avrebbe costituito un gigantesco problema.

Voglio esser chiaro: se questo disordine finanziario fosse servito a scopi sociali potrebbe anche essere difeso da parte di chi come me non condivide le politiche di rigore dei governi italiani e europei. Purtroppo però un fiume di denaro è stato sperperato in ruberie, sprechi clientelari, privilegi assurdi, favori a imprese amiche.

Credo che sia fondata la dichiarazione di Paolucci sullo scarso rischio di tornare alle elezioni, assai meno quella con cui dice che è in corso risanamento economico della Regione. Mi sembra che in questo campo ci sia continuità con la precedente giunta con poco coraggio, immaginazione e progettualità e a farne le spese sono i ceti medio bassi’, afferma Maurizio Acerbo di Rifondazione Comunista.

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