L’Aquila. Abruzzo Civico non condivide la rideterminazione del budget alla sanità privata. Giulio Borrelli, coordinatore regionale e i consiglieri regionali Mario Olivieri e Andrea Gerosolimo spiegano perché.
‘Il decreto del 24 giugno con il quale il Presidente della Giunta Regionale ridetermina il budget alla sanità privata accreditata per gli anni 2014 – 2015, richiede necessariamente una riflessione politica e una valutazione sulle ricadute che avrà sulla sanità Regionale.
La nostra posizione riguardo la sanità privata accreditata -come abbiamo detto in occasione del Convegno svoltosi a Vasto il 6 di aprile- è volta alla contrattazione annuale, così come prevista dalla normativa vigente, dei quantitativi di prestazioni necessarie per i cittadini abruzzesi. Le prestazioni da contrattare con la sanità privata dovrebbero, di conseguenza, essere quelle che la sanità pubblica non riesce ad erogare, e per fare ciò bisogna analizzare, con cognizione di causa, ossia con i dati in possesso dell’Agenzia Sanitaria Regionale, quali prestazioni far rientrare nella contrattazione.
Un aumento del budget, non obbligatorio, secondo la legge del 9 agosto 2013 n. 98, e comunque da compensare con risorse alternative, non ci sembra la maniera per programmare al meglio la spesa sanitaria nella nostra Regione.
E’ sicuramente necessario, a nostro parere, destinare somme importanti del fondo sanitario regionale verso la sanità territoriale, al fine di avvicinarsi capillarmente al cittadino e dotare i Distretti Sanitari abruzzesi di personale e mezzi per fare fronte a prestazioni erogabili in ambulatorio. Queste prestazioni , nella situazione attuale, intasano gli ospedali, pubblici e privati, in maniera impropria, costringendo i cittadini a file e attese interminabili.
Sarebbe stato meglio investire una parte di quelle risorse per fare lavorare di più le nostre strutture e i nostri servizi presso gli ospedali pubblici, istituendo servizi in ospedali dismessi, oppure utilizzando incentivi per turni aggiuntivi, allo scopo di soddisfare le richiste dei cittadini che, a volte, debbono attendere anche piu’ di un anno. Perche’ non prevedere, ad esempio, anche turni notturni, come accade in altre regioni, per smaltire le liste di attesa?
E’ comunque paradossale che le risorse destinate alle strutture private si concentrino prevalentemente in un ambito in cui la presenza degli ospedali pubblici e privati è già notevolmente sovradimensionata, rispetto alle altre zone della regione.
Continuiamo a pensare che la sanità sia un settore di grandissima delicatezza ed importanza per ognuno di noi: una sana e proficua riflessione sui principi alla base della gestione di una materia così complessa e fondamentale deve essere fatta collegialmente tra le forze di maggioranza, allo scopo di confrontare le idee di tutti, cosa che Abruzzo Civico ha peraltro già esplicitato.
Sarebbe questo un modo saggio per evitare provvedimenti che non vanno, a nostro parere, verso una sanità equa e rispettosa dei Livelli Essenziali di Assistenza per tutti i cittadini’.
In arrivo legge regionale in favore dei soggetti con DSA
L’assessore, Donato di Matteo e il presidente della Commissione Sanità della Regione Abruzzo, Mario Olivieri, hanno istituito un tavolo di lavoro con l’obiettivo di portare a compimento l’iter legislativo della legge regionale n. 12 del 2014 recante “Disposizioni in favore dei soggetti con disturbi specifici di apprendimento (DSA)”, i cui firmatari, oltre a Di Matteo, sono i consiglieri Sandro Mariani, Camillo D’Alessandro, Dino Pepe e Pierpaolo Petrucci.
Il provvedimento era stato già portato in Commissione e discusso, ma dopo aver ascoltato alcune associazioni di categoria intervenute, i commissari presenti hanno ritenuto opportuno rinviare la conclusione dei lavori. Il presidente Olivieri e l’assessore Di Matteo, hanno, dunque, organizzato le audizioni con le istanze di categoria e i soggetti interessati con un ritardo sul licenziamento della legge dettato esclusivamente dall’esigenza di adattare il testo alle esigenze dei soggetti interessati. La finalità del tavolo di lavoro sul progetto di legge è di approdare alla compilazione di un testo condiviso e che sia il risultato del confronto delle esigenze di tutti i rappresentanti delle categorie interessate alla tutela del benessere dei discenti con DSA dai primi anni della scolarizzazione sino all’età di accesso ai corsi universitari.
I punti salienti della legge in favore dei soggetti con DSA riguardano il riconoscimento della dislessia, della disgrafia, della disortografia e della discalculia quali disturbi specifici dell’apprendimento e che possono ostacolare il pieno sviluppo dell’individuo in linea con la normativa nazionale (legge 8 ottobre 2010, n. 170); l’individuazione di criteri per garantire l’avvio ed il completamento del percorso diagnostico di DSA sull’intero territorio regionale, la definizione delle condizioni indispensabili per la diagnosi precoce, la riduzione delle problematiche dei discenti con DSA sia sul piano della formazione che emotivo per rimuovere gli ostacoli e favorirne la formazione.
Tra le finalità del progetto di legge rientrano anche gli obiettivi di sensibilizzazione e formazione sulle criticità legate ai DSA del personale docente, dei referenti delle istituzioni scolastiche regionali, degli operatori socio-sanitari e delle famiglie. Inoltre il progetto di legge definisce indispensabile la promozione di percorsi e di iniziative al fine di agevolare e promuovere la riabilitazione, l’integrazione, l’apprendimento e la garanzia delle pari opportunità dei soggetti con DSA nell’applicazione delle conoscenze acquisite durante i percorsi formativi negli ambiti professionali ad essi collegati.