Pescara. E’ un fiume in piena Carlo Costantini, capogruppo dell’Idv in consiglio regionale, che punta i riflettori su quelli che definisce degli intrecci tra affari e politica che poi avrebbero delle ripercussioni sulla grande torta della sanità abruzzese.
“Società appositamente costituite che si candidano a rilevare dal fallimento la Clinica Villa Pini” scrive in una nota Costatnini, “ i Presidenti delle Province di Pescara e Chieti che, pochi minuti dopo avere ricevuto i referenti, si ritengono incredibilmente già in grado di esprimere apprezzamento per il loro piano industriale e dichiarano congiuntamente di essere favorevoli al progetto, il Gruppo Neuromed del parlamentare Pdl Patricello che acquista la parte del Gruppo Villa Pini non dichiarata fallita, ma che poi in parte smentisce l’acquisto, il Presidente della Provincia di Pescara che e’ amministratore di società direttamente o indirettamente interessate a queste operazioni e che comunque ospita le loro sedi legali nel suo studio professionale, che poi e’ lo stesso studio professionale di chi a sua volta le amministra e che poi e’ anche consigliere di amministrazione della Fira”. Le argomentazioni sollevate dell’esponente dell’Idv, rappresentano lo strumento per tirare in causa la Regione, che assisterebbe inerme a tutte queste manovre. “ Il tutto assomiglia a un ginepraio di intrecci tra affari e politica” prosegue Costantini, “ di probabili prestanomi, di interessi più o meno legittimi davvero senza precedenti, che si aggiungono alla privatizzazione dell’Ospedale di Sant’Omero, ai probabili conflitti di interessi del Sub Commissario Baraldi, alla fuga dell’altro sub commissario Rossini ed a tanto altro.
Ma come e’ possibile, considerato che tutti questi interessi non si muovono per realizzare una iniziativa privata in senso stretto, ma si muovono per accaparrarsi direttamente e/o indirettamente accreditamenti, convenzioni e, dunque, soldi dal bilancio della Regione?
E’ la Regione che deve scegliersi gli interlocutori seguendo criteri predeterminati, procedure trasparenti e vagliandone la credibilità da tutti i punti di vista o chiunque può in Abruzzo svegliarsi la mattina e diventare partner della Regione o pretendere di diventarlo?”.
La verità e’ che in Abruzzo si e’ creato un vuoto gigantesco in termini di politica sanitaria, di programmazione, di ristrutturazione del sistema; un vuoto alimentato da una Giunta che non si riconosce negli atti di programmazione del centrosinistra (come potrebbe essere anche un suo diritto) ma che tuttavia, non avendoli sostituiti con altri, vive alla giornata in una condizione di assoluta “anarchia”, senza una visione d’insieme e senza un piano strategico.
Ed e’ incredibile che, rispetto a questa condizione oggettiva, incontestabile ed esplicitamente evocata dagli stessi Tribunali Amministrativi che periodicamente condannano la Regione, la risposta della Regione possa essere rinviata ad un tentativo di sensibilizzazione dei Giudici da parte di Chiodi, piuttosto che al rispetto delle leggi che da anni vengono violate”.