Pescara. “Stia sereno: non è l’opposizione a lavorare per lui, anche perché il suo staff è già corposo e posso assicurare che la nostra attenzione rimane alta poiché i cittadini abruzzesi hanno il diritto di conoscere e sapere l’operato del Presidente della Regione e soprattutto di fare le debite valutazioni sui suoi atteggiamenti arroganti che dettano una posizione più vicina ad un imperatore che ad un governatore”.
Questa la replica del Presidente della Commissione Vigilanza e consigliere regionale Mauro Febbo.
“Ancora una volta – spiega Febbo – il permaloso D’Alfonso, e il suo fido sottosegretario, fanno inopportuni, soliti e nauseanti riferimenti a “presenze femminili”, “pernottamenti lussuosi”, “cene particolari” “materassi e posate” che nel segnalare quanto accaduto ieri non ho certo posto l’attenzione su aspetti del genere: verrebbe da pensare che sono a secco di argomenti o che il Presidente abbia la coda di paglia.
“Anche in questa occasione emerge il suo fare con prosopopea nell’aver preteso una soluzione alternativa per raggiungere Milano in tempo ed evitare l’evenienza, giudicata addirittura una “pericolosissima emergenza”, di arrivare in orario ad un appuntamento promozionale in vista dell’Expo.
D’Alfonso forse dimentica che c’erano altri comuni cittadini che erano in attesa di prendere il suo stesso aereo e hanno dovuto aspettare pazientemente il mezzo sostitutivo. Chiaramente l’Abruzzo veloce di D’Alfonso non poteva attendere le lungaggini della nostra compagnia di bandiera e ha preferito affidarsi ad un “taxi” messo a disposizione dalla Saga.
Ma la questione resta ancora tutta da chiarire perché D’Alfonso sbaglia ad essere così sicuro che tutto si risolverà a costo zero per le casse della Regione Abruzzo. Alitalia ha già fatto sapere che non intende pagare nessun risarcimento in quanto non ci sono affatto i presupposti perché ciò possa avvenire.
Del resto – conclude Mauro Febbo – come hanno fatto sapere da Alitalia il Presidente della Regione era un passeggero come tutti gli altri ma forse D’Alfonso non riesce ancora a entrare nella parte poichè tutti sappiamo che la virtù dell’umiltà appartiene ai forti e gli noi abbruzzesi siamo anche, grazie a dio, gentili”.