Pescara. Meeting a Pescara tra Paolo Frattura e Luciano D’Alfonso per parlare di macroregione e Marca Adriatica, con il presidente molisano che spiega come “al momento ci sia una riflessione, ma sulla macroregione adriatica il percorso con l’Abruzzo di D’Alfonso è più avanzato che non con le Marche del presidente Spacca. Siamo più avanti per quella che è una collaborazione su infrastrutture e sanità”. D’Alfonso ha ammesso che “se la Marca è già una realtà, dobbiamo rafforzare le collaborazioni”.
Abruzzo e Molise alleate in strategie per ripartire – Abruzzo e Molise sempre più vicine in termini di organismi unici per le grandi infrastrutture, da quelle viarie a quelle portuali e aeroportuali fino a quelle sanitarie, in termini di strumenti per favorire l’imprenditorialità e, più in generale, in termini di “alta velocità e capacità di dare risposte alle imprese”. Delle strategie per far ripartire le economie delle due regioni si è discusso in un’iniziativa promossa dalla The European House Ambrosetti che ha visto confrontarsi i due governatori Luciano D’Alfonso e Paolo Di Laura Frattura.
Nella seconda parte del meeting “Ruolo delle regioni e sistema economico-produttivo: scenari e prospettive per Abruzzo e Molise” organizzato dall’Ambrosetti club all’Aurum di Pescara, il Presidente della Regione Abruzzo Luciano D’Alfonso ha risposto alle domande degli imprenditori presenti toccando varie tematiche.
Riguardo alle connessioni infrastrutturali ha affermato che “per il trasporto individuale e collettivo su gomma questa regione è ben servita, ma occorre puntare sul ferro. Con le Ferrovie abbiamo una buona interlocuzione ma non si può arrivare dappertutto col treno, ci vuole anche l’autobus che offre un trasporto di qualità, spesso più economico. La nostra scelta sul “ferro” è la grande T formata dai collegamenti per Roma e per la linea adriatica. A Pescara c’è stato un dibattito immaturo su questo aspetto, noi faremo un’alleanza Chieti-Pescara per creare un servizio di trasporto metropolitano rapido e un hub ospedaliero comune, così come accade nell’area Milano-Torino per la cultura”.
Poi un accenno all’economia: “I contratti di sviluppo sartoriali – presenti in una norma dello Stato ideata da Corrado Passera – non sono mai stati applicati in Italia; noi in 190 giorni ne abbiamo accelerati e finanziati 16. Gli incentivi del passato non ci saranno più come prima, ma daremo sostegno all’innovazione di prodotto, di processo e alla capacità di internazionalizzazione. Abbiamo un miliardo di euro per i prossimi sette anni: non lo distruggeremo con spesa inutile e aziende pubbliche decotte, decidiamo insieme cosa fare”. E ancora: “Abbiamo rinnovato il Comitato Via per renderlo più efficace e funzionante, e abbiamo istituito delle premialità per i Comuni che realizzano velocemente le opere finanziate dalla Regione. Il principio dell’autorizzazione per noi è sacro, non a caso abbiamo insediato come direttore generale un avvocato generale dello Stato”.
Quindi una riflessione sul ruolo dell’aeroporto d’Abruzzo: “L’aeroporto è motivo di orgoglio e preoccupazione perché porta 600mila passeggeri ma anche un deficit di 5 milioni l’anno; il 26 insedieremo una nuova classe dirigente, nel CdA entreranno un professore di economia, il manager di un grande gruppo turistico, un operatore di successo della filiera agroalimentare di eccellenza e una figura di notevole esperienza progettuale europeista. Ci specializzeremo nelle rotte di collegamento: ci chiedono voli per Istanbul, ma conserveremo quelli per Bruxelles, Parigi, Milano e faremo una scelta di campo verso i Balcani. Ed è pazzesco che non ci sia un collegamento ferroviario che vi entri dentro, dobbiamo realizzarlo. Infine abbiamo previsto dei fondi Fas per ristrutturare l’aerostazione, che oggi sembra una ‘cascina del tempo che si perde’ ”.
Poi una serie di battute al volo su diversi argomenti: cultura (“è un affare della comunità e non del potere pubblico; dobbiamo creare strutture e metterle a servizio dei privati. I bandi e i regolamenti li scriveremo con gli operatori e le associazioni, ma è l’affidamento di strutture immobiliari pubbliche che diverrà il nostro jolly”), tempi di pagamento della Pubblica amministrazione (“c’è un miglioramento della P.A. Regione, più difficoltà dalle Asl; la soluzione è la contabilità analitica e vogliamo introdurla”), trasporti (“vogliamo che il privato sia il benchmark di riferimento, chiederemo ad alcuni di loro individuati con gara di entrare nella società unica”), sanità (“costruire un nuovo posto letto costa 350mila euro, mantenerlo 800 al giorno; c’è bisogno di qualità e soprattutto di straordinaria tecnologia nella funzionalità sanitaria. Non si deve pensare ad un prodotto del ‘900 ma ad un luogo in cui sia protagonista la tecnologia più moderna”), Fira (“va ripensata; deve fare ancora di più prodotto finanziario di ausilio al servizio delle imprese. Daremo luogo ad una società unica che metta insieme tutte le expertise di settore”) e calcio (“gli stadi devono diventare di proprietà delle società calcistiche, non possono essere un costo senza limite in capo alla mano pubblica”).