Novara (4-4-2): Montipò; Dickmann, Troest, Del Fabro, Chiosa; Moscati, Sciaudone (77’ Ronaldo), Casarini, Di Mariano; Maniero, (67’ Puscas), Sansone (82’ Lukanovic) In panchina: Benedettini, Farelli, Beye, Bove, Calderoni, Golubovic, Mantovani, Seck, Maracchi, Nardi, Orlandi, Chajia. Allenatore: Domenico Di Carlo.
Pescara (4-3-3): Fiorillo; Fiamozzi, Gravillon, Perrotta (41’ Coda), Crescenzi; Machin, Brugman, Valzania; Mancuso, Pettinari, Capone (73’ Baez). In panchina: Savelloni, Baiocco, Coda, Elizalde, Fornasier, Carraro, Coulibaly, Bunino, Cappelluzzo, Yamga. Allentore: Giuseppe Pillon.
Reti: 31’ Moscati, 52’ Valzania
Arbitro: Marco Piccinini di Forlì (Borzomì-Imperiale/Marchetti)
Ammoniti: Perrotta, Moscati, Troest
Classifica alla mano, per il Pescara è match ball-salvezza a Novara. Pillon in campo per l’unico risultato che dà la matematica certezza e punta a vincere confermando Mancuso, Pettinari e Capone nel tridente d’attacco. Si gioca la tranquillità anche Di Carlo, orfano dello squalificato Macheda, affidandosi a Sansone e all’ex biancazzurro Maniero per l’offensiva.
Piglio velenoso dei padroni di casa in avvio, il Pescara argina con le ruvide e al 10’ Sansone va al piazzato dai 30 metri: tiro che rimbalza improvvisamente a terra e la palla esce a una spanna dal palo, con Fiorillo preso in controtempo. Primo assalto biancazzurro firmato Valzania, al 13’: cross dal fondo a destra, traversone e girata dal dischetto, fuori. Ci prova, un minuto dopo, anche Perrotta: Capone la alza dalla bandierina ma l’incornata del difensore va sul fondo. Sempre da corner, al 21’, si divora il vantaggio ancor di più il Novara: Moscati batte l’angolo, destro al volo di Sansone dal cuore dell’area e il palo viene sverniciato, con Fiorillo nuovamente gelato. Sono i piemontesi a rimanere più pericolosi: al 26’, Sansone sfonda a sinistra, accentra la palla dal primo palo, Sciaudone controlla e tira da dieci metri ma strozza il sinistro, e Fiorillo trattiene il fiato mentre la sferaa lambisce la base del palo opposto. Lo schema di Sansone si ripete al 31’, stavolta Fiorillo gioca d’anticipo e smanaccia da terra, Moscati è troppo veloce per la difesa adriatica e la ribadisce in rete senza obiezioni. 1-0. Evidente l’emorraggia a Pillon: Perrotta ammonito, impossibile per lui arginare gli affondi di Sansone, entra Coda ancor prima della fine del primo tempo.
La ripresa si apre con il Pescara che rientra in gara: al 52’, Valzania cavalca palla al piede, cerca a trova il triangolo con Pettinari, che delizia con il tacco, e va direttamente in porta con un diagonale che batte Montipò. 1-1. Pochi secondi dopo, il Delfino sfiora clamorosamente la rimonta rapida: Machin dalla lunetta serve Mancuso che chiama in causa Pettinari, il portiere respinge la deviazione ravvicinata, la palla sbatte addosso ancora a Machin e poi sul palo. Di Carlo non ci sta e cerca di riportarsi avanti con i cambi Puscas-Maniero e Ronaldo-Sciaudone; Pillon risponde con Baez per Capone. Il risultato, però, è un lungo stallo che Di Carlo cerca di rompere con l’inserimento di Lukanovic. Tutto bloccato, fino al 43’: Mancuso scappa in contropiede sulla destra, entra dal lato corso, si accentra, incrocia con il sinistro, la palla taglia tutta l’area ed esce salutando il palo opposto da vicino. Pillon mette dentro Bunino per Pettinari per i 4 minuti di recupero ma il risultato non cambia e i biancazzurri si tengono stretti la mezza posta.
Pillon non voleva ma ora deve fare i conti e la matematica gli sorride: 1 punti in cascina permette al Pescara, sabato prossimo all’Adriatico, di festeggiare la salvezza davanti al pubblico amico con una giornata di anticipo. Tra il Delfino e la permanenza in B c’è solo l’Avellino.