La situazione in India è drammatica.
Tanto drammatica da aver spinto i paesi occidentali (Germania, Francia, Regno Unito e Usa) a mobilitarsi per inviare aiuti: se la situazione non verrà arginata potrà compromettere la risoluzione della pandemia e questo perché la variante indiana rischierebbe di frenare e depotenziare i vaccini.
L’Italia ha chiuso i confini a chi è stato in India negli ultimi 14 giorni (salvo residenti che possono rientrare, previo tampone e con obbligo di quarantena) e questo per cercare di arginare la diffusione della variante indiana che sta mettendo in ginocchio il Paese asiatico.
La seconda ondata di contagi ha portato ad un totale di 16,96 milioni di contagi con un tasso di positività al 30%. Le immagini dei corpi cremati in strada, centinaia di pire di legno accatastate che bruciano, sono la rappresentazione più cruda di questa emergenza definita già un Olocausto per l’India dove pesano sul governo di Nuova Delhi la povertà, le misure anti-contagio troppo leggere e permissive e una variante molto più aggressiva.
Il sistema sanitario è al collasso “siamo stati sconvolti da una tempesta” il commento del primo ministro Narendra Modi, aspramente contestato per come ha negato e poi gestito la pandemia, e che ha esortato la popolazione a vaccinarsi e ad indossare la mascherina anche a casa.
2800 morti al giorno (1 ogni 4 minuti), posti letto esauriti e gente che non chiede più aiuto, la variante indiana genera cluster molto numerosi perché altamente diffusiva (più della variante inglese) ed ha due mutazioni che fanno da bersaglio per gli anticorpi neutralizzanti e si ritiene che in qualche modo possa sfuggire al vaccino.
Nel nostro Paese casi di variante indiana sono già stati isolati: nel Vicentino un padre ed una figlia sono risultati positivi dopo aver partecipato ad un pellegrinaggio, due casi presunti anche a Venezia come sono stati segnalati casi anche a Latina in una comunità Sikh.
Bloccare i voli dall’India è una buona misura secondo i virologi che però hanno precisato “occorrerebbero ulteriori provvedimenti come occorrerebbe controllare le quarantene di chi rientra dall’India che non possono essere rimesse alla sola responsabilità dei singoli”.
È in corso lo studio per verificare se anche la variante indiana, come la nigeriana e la brasiliana, possa sfuggire al vaccino e così sembrerebbe. Quello che si sa per certo è che è più virulenta e letale e va considerata pericolosa anche perché ha due mutazioni più difficili da arginare.