Il gas russo, da due giorni, non arriva più in Italia.
A comunicare lo stop di forniture è ENI (Ente Nazionale Idrocarburi): il colosso russo, Gazprom, non potrà evadere le consegne di gas destinate all’Italia a causa dell’impossibilità di trasportare gas attraverso l’Austria. Le forniture sembrerebbero procedere regolarmente in Europa.
Sempre ENI ha comunicato la volontà di intervenire “contrattualmente” per superare il problema austriaco, e di essere in trattative con Gazprom e Gas Connect Austria. Ad oggi l’Italia dipende ancora per il 9-10% dal gas russo.
Tutto questo si inserisce nel panorama dei rincari e delle proteste per le maxi – bollette di questi ultimi giorni: se la luce vedrà, a partire da ottobre, un aumento del 59% (per i prossimi tre mesi per i clienti del mercato tutelato) il gas ha un prezzo che può aumentare di mese in mese, rendendo di fatto la “spesa energetica” per attività e famiglie insostenibile.
Il nuovo governo a guida Meloni pare interverrà sul caro bollette seguendo il modello Draghi: “la priorità è fermare la speculazione sul gas” ha dichiarato la leader di Fratelli d’Italia, vincitrice delle elezioni politiche del 25 settembre.
Ma come? Prorogando i bonus attraverso il decreto Aiuti quater, non potendo intervenire sul decreto Aiuti ter in scadenza il 23 novembre. Giorgia Meloni pensa ad un nuovo decreto dove inserire tre miliardi per un bis del bonus 150 euro (il primo era stato di 200 e aveva visto una prima proroga, non ancora erogata, a 150). Ci sarebbero poi due miliardi per lo sconto accise sui carburanti di 30 centesimi, in scadenza il 17 ottobre (la nuova misura dovrebbe arrivare fino a dicembre 2022).