NAS ispezionano le filiera del vino in Italia: scoperte irregolarità anche in Abruzzo

La filiera del vino in Italia è tra le migliori al mondo, ma non mancano anche in questo ambito coloro che credono di essere più furbi degli altri pensando di poter commettere irregolarità e farla franca. 

I Nuclei Antisofisticazioni e Sanità (NAS) hanno messo in atto un controllo a tappeto delle aziende che fanno parte della prestigiosa filiera del vino italiana, scoprendo un gran numero di irregolarità. Anche l’Abruzzo, una delle regioni più rinomate per i suo prodotti enologici, è stata toccata da queste ispezioni che purtroppo hanno messo in luce cose fuori posto. Questa operazione di grande portata è stata condotta dai Carabinieri dei Nas su tutto il territorio nazionale per contrastare le irregolarità nel settore vinicolo.

nas ispezionano filiera del vino
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La campagna di controllo, coordinata dal Comando Carabinieri per la Tutela della Salute, ha rivelato la presenza di carenze igienico-strutturali ed amministrative in numerose aziende che producono e commercializzano vino. I risultati delle ispezioni sono impressionanti: sono stati messi sotto la lente d’ingrandimento complessivamente 960 operatori del settore, di cui ben 239 sono risultati non conformi ai rigorosi standard stabiliti.

Anche l’Abruzzo presenta irregolarità

In Abruzzo, sono state esaminate 20 attività e in quasi tutte è emerso qualche tipo di irregolarità. A Chieti, ad esempio, è stato eseguito un sequestro amministrativo di 120 ettolitri di vino sfuso, il quale presentava chiare alterazioni organolettiche, come sentori di aceto e di muffa.

mosto d'uva, controlli nas
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Nel corso delle verifiche effettuate nel mese di settembre, i Carabinieri dei Nas, con il supporto tecnico dell’Ispettorato Centrale per la Qualità e Repressione delle Frodi (ICQRF), hanno individuato e segnalato 218 operatori della filiera alle competenti Autorità Sanitarie ed Amministrative. Le violazioni amministrative contestate sono state ben 344, con una sanzione economica complessiva che ammonta a 290mila euro.

Questo intervento serve a garantire la sicurezza e la qualità dei prodotti destinati al consumo, quindi si è provveduto alla sospensione di 17 attività a causa di gravi carenze igienico-strutturali e alla mancanza di autorizzazioni.  Nel corso di questa operazione, sono stati sequestrati oltre 300mila litri di prodotto in fermentazione o già trasformato in vino, con un valore commerciale stimato di 11 milioni di euro.

Tra le irregolarità più gravi riscontrate durante i controlli, è emersa anche la detenzione di sostanze vietate negli stabilimenti enologici. Sono state sequestrate ben 3 tonnellate di zucchero, utilizzate in modo illecito per aumentare la gradazione alcolica del vino. Questo è un fenomeno purtroppo ancora presente in alcune aziende della filiera vitivinicola, infatti lo zucchero aggiunto al mosto d’uva in fermentazione reagisce chimicamente e ne incrementa il grado alcolico.

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