L’Aquila e il suo territorio si mobilitano per dire no alla restituzione delle tasse sospese a imprese e professionisti nel cratere del sisma del 2009 richiesta dalla Commissione Europea che considera le somme richieste aiuti di Stato.
Migliaia le persone attese oggi nel capoluogo d’Abruzzo alla manifestazione di protesta promossa da Regione e Comune cui hanno aderito forze sociali, produttive, amministratori, parlamentari. Prevista anche la partecipazione del leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni. Sarebbero circa 350 le imprese e le partite Iva, secondo quanto appreso, a cui sono state notificate cartelle esattoriali per complessivi oltre 100 milioni di euro a cui vanno aggiunte sanzioni e interessi.
In piazza anche tanti cittadini e studenti che hanno avvertito, a nove anni dal terremoto del 6 aprile 2009, come sia un momento decisivo per un territorio che cerca il rilancio tra difficoltà e ritardi.
Uno striscione recita “No al terremoto fiscale” e su un camion campeggia un cartello con la scritta: “È incomprensibile. Reduci dal terremoto, vittime dello Stato”. Con questi slogan sono partiti in corteo all’Aquila migliaia di cittadini, imprenditori, commercianti e studenti, con politici e amministratori, nella manifestazione organizzata da Comune dell’Aquila e Regione Abruzzo per dire no alla restituzione delle tasse, sospese a imprese e professionisti nel cratere del sisma del 2009, richiesta dalla Commissione Europea che considera le somme aiuti di Stato.
“Vogliamo rispondere così a questa iniquità – dice il presidente dell’Ance L’Aquila, Ettore Barattelli – a Roma andremo se non ci saranno risultati da questa nostra azione”. Chiuse le saracinesche dei negozi, sfilano anche parlamentari, il vice presidente della Regione Giovanni Lolli, il presidente del Consiglio regionale Giuseppe Di Pangrazio. Aprono il corteo i gonfaloni di Comune e Provincia, con due moto della Polizia Municipale.
Giovanni Lolli. “Siamo persone serie. Questa è una manifestazione per la legalità, non chiediamo condoni. Questo è il posto d’Italia dove si pagano le tasse più alte, le tasse più la rata di restituzione. Lo Stato rispetti le sue leggi. C’è una legge che dice come restituire le tasse, se i governi che si sono succeduti hanno dimenticato di fare la notifica la colpa non è nostra”. Così il vicepresidente della Regione Abruzzo, Giovanni Lolli, alla manifestazione per contestare le modalità di restituzione delle tasse.