L’Italia sta vivendo momenti di paura nelle ultime settimane. Le scosse di terremoto si stanno moltiplicando sul territorio nazionale. le ultime sono state avvertite nella provincia di Teramo.
La terra trema ancora, stavolta è la provincia di Teramo ad aver fatto registrare delle scosse abbastanza forti. Nelle ultime settimane si sta parlando molto del fenomeno del bradisismo, ovvero un periodico abbassamento o innalzamento del suolo causato dall’attività vulcanica. Il Sud Italia e la parte centrale della penisola sono territori particolarmente sensibili a tale fenomeno, data la presenza di vulcani tuttora attivi che di tanto in tanto fanno sentire la loro presenza.
Gli abitanti della Campania lo sanno bene visto che nelle ultime settimane hanno vissuto attimi di tensione a causa di un’attività vulcanica imponente, quella dei Campi Flegrei, un antico supervulcano alto 458 metri situato all’altezza del golfo di Pozzuoli. Fortunatamente, cose e persone non hanno subito danni, ma quando la terra trema è impossibile rimanere impassibili. Nelle ultime ore, invece, è l’Abruzzo ad aver fatto registrare attività sismica.
Scosse di terremoto nel teramano
Alcune scosse di terremoto nella notte di ieri in provincia di Teramo sono state avvertite con particolare apprensione dagli abitanti della zona. Anche in questo caso, la paura è stata maggiore dell’effettivo pericolo. La scossa più forte ha fatto registrare una magnitudo di 3.1, a 47 km di profondità.
Le zone interessate dalle scosse più violente sono Sant’Omero, in cui la scossa si è fatta sentire 38 minuti dopo la mezzanotte, come riporta l’Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia, e Mosciano Sant’Angelo, in cui la terra ha tremato un paio di minuti più tardi facendo registrare una magnitudo di 2.1.
A percepire le scosse non sono stati solo gli abitanti della provincia di Teramo, ma anche quelli di Ascoli Piceno, infatti le zone interessate si trovano tra l’Abruzzo e le Marche. Non sono stati segnalati danni a cose e persone, gli esperti raccomandano di non andare nel panico, trattandosi di movimenti normali dovuti al fenomeno del bradisismo.
Ricordiamo che per i Campi Flegrei è già stato studiato un piano per un’eventuale evacuazione dei comuni più prossimi al vulcano, tuttavia si tratta per adesso di una formalità utile a non farsi trovare impreparati in caso si verificasse la peggiore delle eventualità che, allo stato attuale, comunque non è contemplata.