“Il ministro Toninelli lo ha definito un ‘cavillo del Mef’, ma la mancanza di copertura finanziaria, con relativa scomparsa di una parte dei fondi previsti nel decreto Genova, è un fatto grave. La decisione del Ministero dell’Economia e Finanze guidato da Tria di fermare il decreto nella parte che dà attuazione al ‘protocollo d’intesa sui lavori urgenti su A24 e A25, per mancanza di copertura finanziaria’, è in effetti un pezzo dell’ingranaggio che si è inceppato. La prima conseguenza di quella decisione-constatazione del Mef è che la Corte dei Conti non registra il protocollo d’intesa sui lavori di A24 e A25, quindi le delibere per avviare quei lavori non ci saranno per il momento e non si capisce fino a quando”.
A sostenerlo in una nota è la concessionaria delle due autostrade, Strada dei Parchi, all’indomani del sopralluogo del ministro delle Infrastrutture e trasporti, Danilo Toninelli, nella zona di Macchia Maiura di Bugnara, sotto il viadotto dell’A25.
“Ricordiamo – si prosegue nella nota – che i 192 milioni destinati alla messa in sicurezza sono fondi europei per la coesione, destinati alla Regione Abruzzo. E che ora sono magari finiti in Liguria. Come un ‘prestito’ per contribuire ai lavori per rifare il ponte di Genova. Non sappiamo cosa si sono detti ieri mattina al telefono Tria e Toninelli. Invece sappiamo di certo che i lavori avviati da Strada dei Parchi, li ha finanziati per ora solo il concessionario. Restano, invece, ferme imponenti attività di messa in sicurezza. Urgenti soprattutto sul piano antisismico”.
Strada dei Parchi ricorda che “la data dell’arrivo dei fondi doveva essere ai primi di gennaio 2019. Il decreto Genova è dell’ottobre 2018. Sono passati sei mesi inutilmente. Agli atti per ora c’è una decisione documentata di ‘carenza di copertura finanziaria’”.