Fisco: è scontro Draghi-Salvini sulla riforma del catasto

“Il governo non segue il calendario elettorale”.

A pochi giorni dal voto amministrativo Draghi torna a ribadire che “il rispetto degli impegni con l’Ue è la sola cosa determinante” rispondendo alla richiesta del leader della Lega, Matteo Salvini, sul tema della riforma fiscale affinché “che gli italiani non paghino un euro in più”.

Lo scontro tra i due, dopo una serie di messaggi, è andato avanti in un faccia a faccia a Palazzo Chigi: Salvini ha chiesto a Draghi “di mettere per iscritto l’impegno a non aumentare le tasse Irap, Iva, Irpef, Imu”, il presidente del Consiglio ha risposto dalla conferenza stampa di presentazione del Pnrr che “il governo mantiene sempre gli impegni, e il rispetto degli impegni con l’Ue è determinante per l’assegnazione delle risorse”.

Tra gli impegni che il governo ha assunto con Bruxelles c’è proprio la riforma fiscale, necessaria per dare continuità all’erogazione di fondi europei “l’azione del governo non si ferma” ha dichiarato il Premier illustrando gli investimenti che riguarderanno scuola, università e ricerca.

La preoccupazione di Salvini è sulla riforma del catasto (vista come una possibile patrimoniale, anche se per ora è una revisione che durerà solo 5 anni) e in una intervista ha chiarito “l’accordo con il governo era che non si sarebbe inserita nessuna nuova tassa. Ora, se noi approviamo una delega fiscale che da mandato per una riforma del catasto e per una revisione degli estimi catastali e per una rivalutazione del valore degli immobili. E’ chiaro che chi ha una casa, un capannone, un terreno, se verrà rivisto e rivalutato il valore del suo immobile ci pagherà più tasse”.

Sempre sul fronte tasse si parla di una rimodulazione delle aliquote Iva, Matteo Salvini ha precisato “la rimodulazione può essere in alto o in basso, la vogliamo in basso, altrimenti chiunque va al governo dopo Draghi con quel documento in mano può fare ciò che vuole”.

Di rompere col governo Draghi però al momento non se ne parla “io resto” le parole di Salvini “escano Letta e Conte” anche se una spaccatura interna alla Lega esiste, soprattutto dopo il voto di domenica e lunedì: una parte del partito pensa che staccare la spina al governo sarebbe un modo di recuperare consensi, altri pensano invece che a determinare il fallimento alle comunali sia stato il sostegno a singhiozzi all’Esecutivo”.                  Valentina Fratò

 

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