L’ipotesi è quella di riaprire negozi bar e ristoranti, tranne in zona rossa.
Se da un lato ci aspettano ancora dodici giorni di restrizioni a partire dal 3 dicembre le misure dovrebbero alleggerirsi.
L’Italia, grazie alla discesa della curva epidemiologica, guarda alle festività natalizie “Non sarà un Natale libera tutti ma sobrio e improntato alla massima cautela” ricorda il Premier Conte.
Tuttavia, visto il disagio sociale e psicologo, e in raccordo con le Regioni che premono per la riapertura, il Governo è già al lavoro su una bozza di decreto.
L’abbassamento dei contagi porta a credere che ci sarà una mappa dell’Italia a due colori, e non più a tre, con sole zone gialle e arancioni tuttavia il modello di “divisione per fasce” resterà metodo di lavoro dell’Esecutivo.
Quali misure nel prossimo Dpcm del 3 dicembre?
In primis l’orario prolungato dei negozi con il coprifuoco che potrebbe slittare alle 23 o anche alla mezzanotte, la riapertura dei centri commerciali anche nel weekend e giorni festivi, l’apertura serale di bar e ristoranti anche nelle zone più a rischio.
Questo per due settimane, poi un nuovo monitoraggio dei dati tra il 17 e 24 dicembre, permetterà di decidere se si potrà continuare sulla strada meno rigida o se serviranno nuove chiusure.
Una misura che invece non cambierà per il Natale è quella degli spostamenti tra Regioni che restano vietati per le zone rosse ed arancioni.
Una voce fuori dal coro è quella della Regione Lazio che, nonostante sia tra le migliori 4 Regioni in Italia con un indice di contagio sotto la soglia dell’1%, ha fatto sapere attraverso il suo assessore alla Sanità che sul proprio territorio regionale non ci saranno allentamenti e il coprifuoco resterà alle 18 come da vecchio Dpcm. “Non facciamo gli stessi errori di questa estate” le parole di Alessio D’Amato nell’incontro di ieri tra Governo e Regioni.
Le prossime due settimane, dunque, saranno determinanti per far decidere a Palazzo Chigi se dare tregua al virus e far respirare i consumi.
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