Covid, Abruzzo verso zona gialla. Restano le rosse locali

La situazione dell’Abruzzo migliora costantemente ormai da giorni e la regione ha tutte le carte in regola per passare in zona gialla da lunedì 26 aprile.

 

L’ufficialità, comunque, si avrà solo domani, all’esito della Cabina di regia nazionale e del monitoraggio settimanale. Se il trend, nel complesso, è favorevole, non mancano i territori in cui i numeri continuano ad essere preoccupanti. Sono 28, al momento, i comuni in zona rossa, ma domani si riunirà anche l’Unità di crisi regionale e la mappa delle maggiori restrizioni potrebbe essere ridefinita.

A livello regionale, i dati dell’Abruzzo sono tutti da zona gialla. Lo sono già da settimane, ma la regione è rimasta in arancione perché il Governo per aprile ha eliminato il giallo. Tra i parametri in rapido miglioramento c’è il tasso di occupazione dei posti letto: quello relativo alle terapie intensive è sceso al 26%, a fronte di una soglia di allarme del 30%; quello dell’area medica è al 32%, rispetto ad un valore limite del 40%.

Non preoccupa neppure l’incidenza settimanale dei casi per centomila abitanti. Al momento il dato è pari a 100, il valore migliore registrato dall’inizio dell’anno. Bassissimo il dato della provincia di Pescara, che con un dato pari a 44 continua ad essere quella in Italia con la migliore incidenza settimanale. Ancora più basso il dato di Pescara città che, dopo 40 giorni in zona rossa, ha ora un’incidenza pari a 39. Segue il Chietino, con 83. Poi ci sono il Teramano (133) e l’Aquilano (140). Proprio nelle province di Teramo e L’Aquila si trovano i 28 comuni inseriti in zona rossa: otto nella prima e 20 nella seconda.

La mappa delle maggiori restrizioni verrà ridefinita dopo la nuova riunione dell’Unità di crisi, che si terrà, come di consueto, domani.

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