Il tavolo istituzionale, che è andato in scena oggi, in Regione, non ha sortito effetti nuovi. Almeno per quanto riguarda il pagamento degli arretrati per i 150 lavoratori impiegati in azienda. I sindacati hanno chiesto alla proprietà una data certa per liquidare il pregresso, visto che gli impegni presi in precedenza, in prefettura, non sono stati al momento rispettati. Sotto questo aspetto, l’azienda non ha fornito elementi certi, ragione per la quale lo sciopero proseguirà, in maniera permanente, fino a quando la situazione non troverà un approdo. “ Non è tollerabile l’atteggiamento dell’azienda”, chiosa Mirco D’Ignazio, segretario della Fiom Cgil. “ che continua a manifestare una mancanza di rispetto nei confronti dei lavoratori, che attendono il pagamento di tre stipendi e sono allo stremo”. Domani, alle 13, dinanzi ai cancelli dell’ATR si terrà un’assemblea dei lavoratori per decidere le prossime azioni. Ma fino a quando non saranno pagati gli stipendi, i dipendenti non torneranno al lavoro.
Ammortizzatori sociali. Il vertice odierno in Regione, a Pescara, era stato convocato per confrontarsi sull’attivazione degli ammortizzatori sociali. Da parte dei sindacati, non c’è stata apertura sul ricorso alla cassa integrazione a zero ore per 100 dipendenti proposta dall’azienda guidata da Antonio Di Murro. Percorso che viene catalogato come l’anticamera della chiusura dell’Atr. Un’ipotesi di accordo potrebbe essere raggiunta su forme diverse di ammortizzatori sociali, come per esempio il contratto di solidarietà. La fattibilità di questo percorso sarà valutata dall’assessore regionale al lavoro, Piero Fioretti. Per questo aspetto, le parti si ritroveranno il prossimo 4 marzo.