Arriva a Teramo la truffa del cellulare rotto

Attenti a questa truffa: se siete genitori non credete a tutto ciò che vi diranno. “Il telefono è rotto, mandami un messaggio su questo numero”, comincia solitamente così la truffa arrivata anche a Teramo.

Anche a Teramo arrivano le prime segnalazioni di tentativi di truffa effettuati con la tecnica del “telefono rotto/perso”. I criminali, fingendosi i figli dei malcapitati, inviano sul cellulare un messaggio in cui simulano la rottura del proprio cellulare o di averlo perso, per poi chiedere soldi. «Ciao papà, il telefono è rotto»: la truffa sms da cui bisogna mettersi in guardia. Le forze dell’ordine consigliano di non rispondere.

simbolo whatsapp con mano che regge un cellulare
abruzzo.cityrumors.it

Arriva anche a Teramo l’ultima truffa via sms che cerca di raggirare chi ha figli. Il messaggio con cui i malviventi cercheranno di spacciarsi per i figli di chi riceve l’sms recita così: «Ho perso il telefono, mi puoi mandare un messaggio su questo numero?». Facendolo, però, si entra nella trappola dei truffatori che a quel punto richiederanno insistentemente soldi, ricariche di carte prepagate o credenziali di accesso ai conti correnti.

L’ennesima truffa senza scrupoli

In tutta Italia arrivano da giorni segnalazioni ai carabinieri e alla polizia postale dell’ennesima truffa perpetrata via Whatsapp, tramite messaggio. Ora pare essere arrivata anche a Teramo con svariati tentativi già segnalati alle forze dell’ordine. Il mittente si spaccia per il figlio o la figlia di colui o colei che riceve l’sms, fingendo di aver subito il furto del proprio cellulare, o di averlo perso.

anziana che legge testo su cellulare
abruzzo.cityrumors.it

Insieme al messaggio, viene inviato un link con cui il truffatore inviata la vittima a continuare la conversazione. Se accettate, il truffatore inizierà a richiedere con insistenza soldi e credenziali per i conti correnti. Presi in allarme, i genitori si fidano e credono di dare i propri soldi ai figli. Le forze dell’ordine consigliano di non rispondere mai a messaggi di questo genere. La prima cosa da fare è verificare che i propri figli siano effettivamente in difficoltà, contattandoli direttamente, sempre che le vittime abbiano figli; se così non fosse la truffa è già bella che sgamata. Infatti, i truffatori sparano nel mucchio, senza accertarsi che chi riceve il messaggio sia davvero un genitore.

Può sembrare una truffa da poco, in cui è difficile incappare, ma non crediate. Un genitore poco avvezzo alla tecnologia o particolarmente anziano potrebbe benissimo cadere nell’imbroglio. La polizia postale fa sapere che cliccare sul link non darebbe accesso direttamente ai propri dati, ma solo un’ulteriore possibilità per continuare la conversazione e di convincere la vittima. In ogni caso, è meglio non cliccare e cancellare il messaggio, dopo ovviamente aver sporto denuncia.

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