Due anni da incubo per una donna. Solo l’intervento della polizia ha messo fine a queste violenze. Fermato l’ex compagno e non solo
Le storie di donne violentate sono oramai quasi all’ordine del giorno. Ma quanto vissuto da questa signora ha davvero del clamoroso e dell’impossibile da dimenticare. Due anni di vessazioni e un incubo che non sembrava avere fine. La polizia, però, è riuscita a venire a conoscenza di quanto succedeva in quell’appartamento e ha immediatamente provveduto ad arrestare l’ex compagno della vittima, ma non solo.
In manette è finito anche il figlio. Il 50enne era connivente e per questo motivo si è deciso di disporre il divieto di avvicinamento con applicazione del braccialetto elettronico. Per la donna il blitz degli inquirenti è coinciso con la fine dell’incubo. Anche se non sarà assolutamente semplice per la vittima mettersi definitivamente alle spalle due anni assolutamente da incubo.
La ricostruzione
Ma cosa è successo? Tutto è iniziato due anni fa. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, la donna ha vissuto un vero e proprio incubo con violenze fisiche e psichiche quasi quotidiane. L’ex compagno la picchiava con il bastone, la pedinava, la riempiva di insulti oltre a costringerla ad avere rapporti sessuali completi legandola con mani e piedi. In una occasione l’avrebbe addirittura chiusa in casa sottraendole chiavi e cellulare per impedirla ad uscire.
Un incubo al quale si è aggiunto anche il figlio con appostamenti, molestie, minacce e continue telefonate. Due anni che sono durati un’eternità. Solamente l’intervento della polizia ha permesso di mettere fine alle violenze e portare la donna a poter cercare di dimenticare quanto è successo.
Una vicenda avvenuta a Teramo e che ha portato la Procura nelle scorse ore ad emettere due mandati di fermo nei confronti dell’uomo e del figlio. Anche il 50enne, infatti, è finito nel mirino degli inquirenti a causa delle sue azioni vessatorie nei confronti della madre.
Le accuse contestate
Le accuse contestate all’uomo sono quelle di maltrattamenti contro familiari e conviventi, violenza sessuale, sequestro di persona e atti persecutori. Per lui si è deciso una misura cautelare ai domiciliari con il braccialetto elettronico.
Divieto di avvicinamento alla madre sempre con braccialetto elettronico è la misura decisa per il figlio della donna, che è accusato di atti persecutori in concorso con il padre.