“Solo una concreta stabilizzazione del superbonus, da spalmare almeno nel prossimo decennio secondo interventi regolabili anche nell’ambito di un plafond di spesa ad esaurimento annuale, potrebbe consentire il raggiungimento degli obiettivi, anche in termini economici ed occupazionali, in chiave di sostenibilità e di riduzione dei fattori di rischio dovuti a scarsa manutenzione”.
Lo afferma il presidente dell’Ance Abruzzo, Antonio D’Intino, che in una lettera inviata ai parlamentari abruzzesi in tema di incentivi fiscali per il recupero e la ristrutturazione edilizia con riqualificazione energetica e sismica propone prorogare il Superbonus 110%, che ha “le potenzialità per rappresentare lo strumento di rilancio e sviluppo per l’economia del nostro Paese”.
Sottolineando che “gli incentivi fiscali possono trovare una diffusissima applicazione rispetto ad un patrimonio immobiliare nazionale molto carente in termini di efficienza energetica e di sicurezza statica”, D’Intino, illustrando dati e numeri, afferma che “i circa sette milioni di edifici che necessitano di intervento possono sviluppare una cifra di affari in lavori di almeno 6mila miliardi che, evidentemente, possono essere svolti solo in un arco temporale molto lungo”.
Il presidente Ance nella missiva ricorda la crisi dell’ultimo decennio e sottolinea che “il comparto che ha mantenuto una certa vitalità è da individuare, ancora una volta, nei lavori di riqualificazione del patrimonio esistente, effettuati secondo gli incentivi fiscali”. In tal senso, secondo il presidente, è indispensabile “valorizzare la storica predilezione degli italiani per la casa di proprietà anche finalizzando, in maniera tangibile, su tali incentivi le risorse pubbliche”.
“Nell’attuale scenario, il dilagare della pandemia – aggiunge – ha inciso anche più drammaticamente in quanto ha impattato su un sistema sanitario destrutturato al pari di quello economico che, ancora molto fragile, stava manifestando i primi deboli segnali di ripresa. L’inversione di tendenza va stimolata, pertanto, con provvedimenti ad effetto nel breve periodo: ecco che il superbonus 110% ha le potenzialità per rappresentare lo strumento di rilancio e sviluppo per l’economia del nostro Paese”.
“Alle attuali condizioni, nel breve tempo a disposizione – aggiunge – il sistema delle imprese, e dei tecnici, che scontano anche la destrutturazione dell’ultimo decennio di crisi, possano affrontare, adeguatamente, solo una minima parte degli interventi, nel rispetto dei livelli di qualità e di sicurezza, con rischio di sminuire la potenzialità del Superbonus, relegandolo ad uno slogan.
Non credo ci si possa più permettere di investire tante variegate energie, pubbliche e private, su provvedimenti da attuare nel breve periodo, mentre è urgentissima la fase di lunga programmazione delle risorse su investimenti reali che hanno già dimostrato efficacia in funzione anticrisi e che creano sviluppo ed occupazione stabili”.
“Le risorse da destinare al rifinanziamento degli incentivi possono trovare copertura anche tra le fonti europee e, in particolare, nell’ambito del Recovery Fund che ha misure finalizzate alla sostenibilità ambientale, all’economia green ed al miglioramento dell’efficienza sismica ed energetica”.