Brutte notizie, tutt’altro che inattese, per la gestione della risorsa idrica in Abruzzo. Gli ultimi dati riportati dall’Istat suggeriscono infatti come più della metà dell’acqua potabile si perde nelle reti.
Con tale evidenza, sostengono le tabelle del Report Istat sulle statistiche dell’acqua riferite al 2022 e non casualmente pubblicate in occasione della Giornata mondiale dell’acqua celebratasi il 22 marzo, la regione – con una percentuale di dispersione pari al 62,5% – è la seconda in Italia a fare peggio, subito dopo la Basilicata che si aggiudica il ben poco invidiabile primato con una quota del 65,5% sul totale della risorsa idrica immessa nella rete di distribuzione.
A livello territoriale, inoltre, a fare peggio è la provincia di Chieti che, non a caso, si posiziona al secondo posto della classifica nazionale, con una percentuale del 70,4%, subito dopo quella di Potenza (71%). Dati evidentemente impietosi, che dovrebbero far riflettere sull’urgenza di mettere mano alla distribuzione di acqua al fine di contenere tempestivamente nuovi sprechi.
Una gestione del servizio idrico da rivedere
In termini regionali, dopo la provincia di Chieti, dove oltre due terzi dell’acqua immessa in rete va persa, si aggiudicano una posizione rivedibile anche la provincia dell’Aquila, che registra una dispersione idrica del 68,9%. A seguire troviamo Pescara, con una dispersione pari al 54,8%, mentre fa sicuramente meglio la provincia di Teramo, dove la percentuale si ferma al 27.9%. complessivamente, nel 2022 in Abruzzo sono stati immessi in rete 253,4 milioni di metri cubi di acqua, pari a 545 litri pro capite al giorno contro i 371 litri medi in Italia. Ad essere erogati sono però solamente 95,1 milioni di litri, ovvero 205 litri pro capite, contro i 214 della media nazionale.
Sempre secondo i dati forniti dall’Istat, nella regione il 64,4% delle famiglie si ritiene ‘abbastanza soddisfatto’ del servizio idrico, contro il 17% che si dichiara ‘poco soddisfatto’, il 12,3% ‘molto soddisfatto’ e il 6,4% ‘per niente soddisfatto’. Ancora, lo scorso anno il 35,1% delle famiglie abruzzesi dichiarava di non fidarsi a bere acqua del rubinetto, mentre il 17,7% ha segnalato irregolarità nell’erogazione idrica.
Ampliando l’analisi a livello nazionale rileviamo come nel 2022 sia stata l’Emilia Romagna la regione italiana che ha perso meno acqua potabile nelle proprie reti idriche con il 29,7%, seguita dalla Valle d’Aosta con il 29,8%. La peggiore è stata invece la Basilicata con il 65,5%.