Gli attivisti della Mobilitazione per l’Acqua del Gran Sasso hanno depositato un altro esposto presso la Procura di Teramo sulla questione della sicurezza del “sistema” Gran Sasso, dai laboratori alle captazioni passando per i tunnel.
Si tratta dell’ennesima corposa segnalazione alle autorità inquirenti sulla vicenda, a partire da quella depositata nell’aprile 2017 che ha portato all’apertura di una prima inchiesta da parte della procura teramana.
“Questa volta in 15 pagine – dicono – sono state affrontate numerose tematiche sulla base della grande mole di documentazione di migliaia di pagine visionata presso una decina di enti in un enorme lavoro di accesso agli atti. Si va da problematiche relative alla sicurezza sismica a quelle dell’applicazione della valutazione di Incidenza Ambientale, dal tema del rispetto della direttiva Seveso sugli incidenti rilevanti alle questioni attinenti i permessi edilizi e altro ancora”.