“Ci sono interi settori dimenticati dai ristori del governo, come il comparto Horeca, il wedding, i fieristi, gli agenti di commercio, gli operatori turistici: questa ferita va sanata al più presto, in Abruzzo rischia di travolgere migliaia di imprese condannate alla scomparsa.
Ma in questa fase anche i consumatori devono fare la loro parte”. Lo affermano il presidente di Confesercenti Abruzzo Daniele Erasmi ed il direttore Lido Legnini. “La nostra organizzazione, che ha presentato anche un ricorso al Tar contro alcuni aspetti controversi del Dpcm del 4 novembre, sta denunciando questa ingiustizia in tutta Italia, e ne rappresenterà gli effetti al governo nazionale nel vertice previsto a giorni.
Non si possono lasciare a piedi imprese direttamente coinvolte nelle filiere che sono sospese per decreto”. Ma l’associazione di categoria si appella anche ai consumatori: “Ci sono molti bar e ristoranti che hanno scelto con coraggio di restare aperti per il servizio di asporto: ne usufruiscano. Scelgano di condividere gli sforzi per far sì che quando saremo tutti più sicuri, quelle saracinesche potranno restare alzate e riprendere regolarmente le attività.
Siamo in una fase molto delicata per le nostre imprese, e specialmente il mondo del lavoro dipendente, a partire dal pubblico ma non solo, ha la possibilità di decidere di non far chiudere bar e ristoranti di riferimento”.