Nel cuore dell’Abruzzo, un’operazione di polizia giudiziaria ha portato alla luce una complessa frode nel settore della spesa pubblica.
Andrea Pecorelli è stato posto agli arresti domiciliari con accuse che pesano come macigni: truffa e autoriciclaggio. Anche suo figlio è stato coinvolto nelle misure cautelari.
Queste operazioni dimostrano ancora una volta l’impegno delle forze dell’ordine nel contrastare gli illeciti finanziari e proteggere le risorse destinate al sostegno delle imprese italiane in difficoltà economica. La vicenda mette in evidenza non solo la sofisticatezza dei metodi utilizzati dai malintenzionati, ma anche la determinazione degli investigatori nel perseguire chi cerca ingannevolmente vantaggi economici danneggiando così l’economia nazionale e locale.
Un’Operazione complessa
La Guardia di Finanza di Avezzano, sotto la guida del Capitano Francesco Mattiace, ha condotto un’operazione che ha visto l’esecuzione di due ordinanze di custodia cautelare in carcere e otto perquisizioni locali. Le indagini hanno preso in esame società con sede ad Avezzano e Roma, rivelando un intricato schema fraudolento.
Le ipotesi di reato sono gravi: truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, malversazione delle stesse e autoriciclaggio. Queste accuse delineano un quadro preoccupante riguardo alla gestione dei fondi destinati al sostegno delle imprese in difficoltà a causa della crisi.
Il Procuratore della Repubblica di Avezzano, Maurizio Maria Cerrato, ha diretto le indagini che hanno smascherato una frode da 2.200.000 euro legata a un mutuo chirografario garantito dal Fondo Centrale di Garanzia per le Piccole e Medie Imprese nell’ambito del progetto Start Up contabilità ordinaria, Temporary Crisis Framework UCRAINA 2.2.
L’indagine ha svelato come la società coinvolta abbia deliberatamente manipolato il proprio capitale sociale prima della stipula del contratto finanziario con lo scopo dichiarato di realizzare un centro polifunzionale sportivo ad Avezzano. Tuttavia, i fondi ricevuti sono stati utilizzati per scopi completamente diversi da quelli previsti dal mutuo.
L’amministratore de facto della società è accusato di aver rappresentato falsamente l’entità come una new-co nel settore dei centri sportivi solo per ottenere il finanziamento necessario a coprire i costi non correlati all’iniziativa immobiliare proposta, ma piuttosto destinati a sostenere la squadra S.S.D., militante nel campionato di serie D nella stagione 2023/2024.