Un debito, quello della sanità regionale, che secondo i tecnici del Ministero della Salute e di quello dell’Economia e delle Finanze, potrebbe arrivare a sfiorare gli 80 milioni di euro nel quarto trimestre 2018. Il rischio di un nuovo Commissariamento è reale e a questo si aggiunge il pericolo di aumento delle tasse: +0,15% per l’Irap che vale circa 9 milioni di euro e +0,30 per l’Irpef che equivale a circa 43 milioni di euro.
“Questi sono gli straordinari risultati ottenuti dall’Assessore Paolucci durante i quattro anni e mezzo della sua gestione dell’interno comparto, nonostante la scure dei tagli a ospedali, reparti e servizi sul territorio. Oggi il giudizio sui conti della gestione sanitaria dei tecnici dei Ministeri conferma, purtroppo, quello che diciamo da anni” commenta Sara Marcozzi “e siamo profondamente preoccupati per la minaccia di innalzamento delle tasse. Ancora una volta, a pagare le spese dell’inadeguatezza della classe politica dei partiti saranno i cittadini e le imprese abruzzesi.
A questo si aggiunga la scellerata decisione di posticipare al 10 febbraio 2019 la data delle elezioni regionali, con il conseguente devastante effetto di imbrigliare l’attività programmatoria in sede di approvazione del bilancio. Dal momento che il Consiglio regionale è sciolto, infatti, la legge ci dice che l’approvazione del bilancio potrà limitarsi alle sole le parti relative a spese obbligatorie e spesa corrente, mentre non potranno essere disposti tutti quei finanziamenti destinati, anno per anno, a settori fondamentali quali sociale, cultura, imprese e società partecipate. Si prospetta all’orizzonte un danno reale all’economia del nostro territorio che inciderà pesantemente sul livello dei consumi dei cittadini e sugli investimenti delle imprese”.
Sempre all’interno del verbale del Tavolo di Monitoraggio, i tecnici ministeriali evidenziano notevoli criticità in diversi settori “con riferimento all’analisi dei costi operativi per l’anno 2017, rilevano nuovamente carenze nella governance da parte della regione riguardo alla tardiva definizione del Piano di fabbisogno di personale, al rapporto con gli erogatori privati, con riferimento al superamento dei tetti e alle incongruenze tra fatturato e dati di attività trasmessi all’Agenzia sanitaria regionale, all’incompleta sottoscrizione dei contratti e alla mancata attivazione dei processi di sospensione dell’accreditamento”.
La legge statale, le intese Stato-Regioni, nonché la delibera di Giunta 484 del 5 Luglio 2018, prevedono “la decadenza automatica dei Direttori Generali nell’ipotesi di mancato raggiungimento dell’equilibrio economico delle Aziende Sanitarie e Ospedaliere, nonché delle Aziende Ospedaliere Autonome”.
“E’ ora che chi ha sbagliato, paghi” conclude Marcozzi “nei giorni scorsi eravamo già intervenuti sulle voci di corridoio che vedevano l’Assessore Paolucci intenzionato a rinnovare prematuramente i contratti in scadenza ai quattro direttori generali delle Aziende Sanitarie. Ci dica Paolucci cosa intende fare in merito e cosa ha in programma per rimediare al disastro che ci si palesa davanti agli occhi. Il tempo della propaganda è finito!”