Il ministro della Cultura ha rassegnato le dimissioni. Il Premier Giorgia Meloni ha già scelto il nome del sostituto
Gennaro Sangiuliano si è dimesso. La vicenda che tiene banco da numerose settimane, è arrivata alla conclusione. L’ex ministro dei Beni Culturali ha inviato una lettera a Giorgia Meloni, confermando le sue “dimissioni inequivocabili” dall’incarico.
Due giorni fa, nel corso dell’intervista concessa al Tg1, il ministro ha ammesso la relazione con l’imprenditrice campana: “La prima persona a cui devo chiedere scusa è mia moglie, una persona eccezionale, poi a Giorgia Meloni, che ho messo in imbarazzo, e ai miei collaboratori, che si sono trovati coinvolti in questa vicenda”, ha dichiarato, non senza imbarazzo. Parole alle quali aveva risposto la diretta interessata sulle pagine de La Stampa. “Ci sono alcune persone che ricattano il ministro per delle agevolazioni che hanno avuto”, ha dichiarato la Boccia al quotidiano torinese.
Che Sangiuliano fosse ad un passo dalle dimissioni era evidente. Lo aveva confermato anche il suo avvocato Silverio Sica: “Dimissioni del ministro? “Potrebbe recuperare la sua libertà di azione, tornando ad essere un libero cittadino”. Poi ha ribadito che “denunceremo la signora Boccia per le sue parole al quotidiano, per quelle sui social…per quelle apparse dappertutto. Si tratta di dichiarazioni gravi e infondate all’indirizzo del ministro e quindi deve rispondere delle sue azioni. Quali sono quelle più gravi? Quelle in cui afferma, la signora, che il ministro sarebbe soggetto a ricatto”.
La loro vicenda ha tenuto banco sui quotidiani di gossip e politici, diventando a tutti gli effetti il caso dell’estate, provocando uno scandalo enorme. Maria Rosaria Boccia aveva dichiarato sui social di essere stata nominata Consigliera per i Grandi Eventi del Ministero della Cultura. Dichiarazione seccamente smentita dal ministero. L’imprenditrice ha però ribadito con forza di aver partecipato a riunioni e sopralluoghi, anche in vista del G7. La situazione si è complicata con accuse reciproche e polemiche sui viaggi istituzionali.
Caro Presidente, cara Giorgia”, inizia così la lettera firmata da Sangiuliano ed indirizzata al Premier. “Dopo aver a lungo meditato, in giornate dolorose e cariche di odio nei miei confronti da parte di un certo sistema politico mediatico, ho deciso di rassegnare in termini irrevocabili le mie dimissioni da Ministro della Cultura.
Ti ringrazio per avermi difeso con decisione, per aver già respinto una prima richiesta di dimissioni e per l’affetto che ancora una volta mi hai testimoniato. Ma ritengo necessario per le Istituzioni e per me stesso di rassegnare le dimissioni. Come hai ricordato di recente, stiamo facendo grandi cose, e lo dico come comunità politica e umana alla quale mi sento di appartenere”. Sangiuliano ribadisce il lavoro svolto: “Sono fiero dei risultati raggiunti sulle politiche culturali in questi quasi due anni di Governo. A partire dall’aver messo fine alla vergogna tutta italiana dei musei e dei siti culturali chiusi durante i periodi di ferie, aver incrementato in appena un anno il numero dei visitatori dei musei (più 22 per cento) e gli incassi degli stessi (più 33 per cento). A dicembre a Milano aprirà palazzo Citterio acquistato dal ministero nei primi anni Settanta e poi rimasto inutilizzato per decenni. Sono ben avvianti grandi progetti come l’ex Albergo dei Poveri di Napoli, l’ampliamento degli Uffizi in altre sedi e l’investimento per la Biennale di Venezia.”
Per la prima volta in Italia sono state organizzate grandi mostre su autori e personaggi storici che la sinistra aveva ignorato per ragioni ideologiche. Sono consapevole, inoltre, di aver toccato un nervo sensibile e di essermi attirato molte inimicizie avendo scelto di rivedere il sistema dei contributi al cinema ricercando più efficienza e meno sprechi.
Questo lavoro non può essere macchiato e soprattutto fermato da questioni di gossip. Le Istituzioni sono un valore troppo alto e non devono sottostare alle ragioni dei singoli. Io ho bisogno di tranquillità personale, di stare accanto a mia moglie che amo, ma soprattutto di avere le mani libere per agire in tutte le sedi legali contro chi mi ha procurato questo danno, a cominciare da un imminente esposto alla Procura della Repubblica, che intendo presentare.
Qui è in gioco la mia onorabilità e giudico importante poter agire per dimostrare la mia assoluta trasparenza e correttezza, senza coinvolgere il Governo. Mai un euro del Ministero è stato speso per attività improprie. L’ho detto e lo dimostrerò in ogni sede. Non solo. Andrò fino in fondo per verificare se alla vicenda abbiano concorso interessi diversi e agirò contro chi ha pubblicato fake news in questi giorni”.
“Ringrazio sinceramente Gennaro Sangiuliano, una persona capace e un uomo onesto, per lo straordinario lavoro svolto finora, che ha permesso al Governo italiano di conseguire importanti risultati di rilancio e valorizzazione del grande patrimonio culturale italiano, anche fuori dai confini nazionali. Ho preso atto delle dimissioni irrevocabili di Sangiuliano e ho proposto al Presidente della Repubblica di nominare Alessandro Giuli, attualmente Presidente della Fondazione MAXXI, nuovo Ministro della Cultura. Proseguirà l’azione di rilancio della cultura nazionale, consolidando quella discontinuità rispetto al passato che gli italiani ci hanno chiesto e che abbiamo avviato dal nostro insediamento ad oggi.”
A pochi giorni dall’inizio del G7, Gennaro Sangiuliano si è quindi dimesso. Il suo posto verrà preso da Alessandro Giuli. “Il Presidente della Repubblica ha firmato il decreto con il quale, su proposta del Presidente del Consiglio dei Ministri, vengono accettate le dimissioni rassegnate dal dott. Gennaro Sangiuliano dalla carica di Ministro della cultura. Con lo stesso decreto, su proposta del Presidente del Consiglio, è stato nominato Ministro della cultura, Alessandro Giuli. Lo comunica il Quirinale in una nota”.