In questa situazione emergenziale dovuta al diffondersi del virus COVID-19, la disciplina della raccolta dei rifiuti urbani è stato normata in via eccezionale dalle ordinanze regionali che hanno recepito le disposizione e i suggerimenti dell’Istituto Superiore di Sanità individuando due macro categorie.
I rifiuti urbani prodotti nelle abitazioni dove soggiornano soggetti positivi al tampone in isolamento o in quarantena obbligatoria;
rifiuti urbani prodotti dalla popolazione generale, in abitazioni dove non soggiornano soggetti positivi al tampone in isolamento o in quarantena obbligatoria. per le quali la raccolta dei rifiuti viene svolta in modalità differente, stabilendo che per i soggetti di cui al punto 1 viene sospesa la raccolta differenziata e che tutti i rifiuti, indipendentemente dalla loro natura, debbano essere considerati rifiuti indifferenziati, raccolti con un servizio dedicato e una modalità stabilita, in accordo con i Comuni, dai gestori territorialmente competenti.
La gestione dei rifiuti, in conformità alle disposizioni dell’Ordinanza del Presidente della Regione Abruzzo, n. 13 del 22 marzo scorso, ha comportato un incremento dei costi per le aziende di raccolta, non trovando gli stessi copertura economica nei contratti di affidamento del servizio di igiene urbana sottoscritti con i Comuni.
”Appare evidente che la copertura dei costi che i gestori, per conto degli enti comunali, hanno sostenuto e stanno sostenendo anche in questa seconda ondata per la gestione dei rifiuti presso i soggetti positivi al virus, deve essere affrontata dalla Regione Abruzzo in tutte le sue articolazioni organizzative (Protezione Civile, Assessorato alla Sanità, ASL e Servizio gestione rifiuti) e il costo dovrà essere assolutamente a carico della Regione che ha dettato e stabilito la modalità di esecuzione di questo particolare servizio”, scrive in una nota Gianguido D’Alberto, presidente di Anci Abruzzo.
”Sono ad oggi, complessivamente, 33101 i casi positivi al Covid-19 registrati in Abruzzo dall’inizio dell’emergenza, con una stima minima di costo da verificare fatta da AGIR di 20 euro a settimana.
Diversamente le spese aggiuntive dovrebbero gravare sulla tariffa TARI e quindi sui cittadini tutti che non appare una possibilità giustificabile dal punto di vista economico sui costi sostenuti dalle famiglie.
Si stanno determinando, in assenza di un tariffario certo, anche disparità enormi dei costi che vengono determinate dalle aziende concessionarie del servizio con l’emissione di fatturazione verso i comuni.
Abbiamo sollecitato come ANCI Abruzzo il Presidente Marsilio e i Capigruppo del Consiglio regionale che in questi giorni sono impegnati con l’approvazione della Legge di Bilancio 2021 a trovare le coperture adeguate per non determinare un nuovo elemento di sofferenza economica dei costi scaricati sulla cittadinanza e le imprese della nostra regione.
Chiediamo anche l’istituzione e convocazione di un tavolo di lavoro per affrontare questa emergenza nell’Emergenza Covid coinvolgendo tutti i soggetti interessati: Comuni, Regione, Protezione civile e Concessionari”.