Punti nascita: ecco la classifica degli ospedali in Abruzzo

Solo tre dei nove punti nascita presenti in Abruzzo, alla fine del 2017, ha superato la soglia delle mille nascite. Che poi rappresenta il parametro di riferimento per la loro razionalizzazione in base all’accordo sottoscritto a suo tempo tra Governo, Regioni ed enti locali.

 

Su www.doveecomemicuro.it, portale di public reporting in ambito sanitario, che dal 2013 rappresenta un punto di riferimento per individuare la struttura in cui curarsi, è disponibile la classifica dei punti nascita per volume annuale di parti (fonte dei dati è il PNE 2018 di Agenas, riferito all’anno 2017). Nel nostro Paese, gli ospedali pubblici o privati accreditati che ne eseguono almeno 10 all’anno sono 445.

In aumento, ma ancora bassa, la percentuale dei centri sopra i 1.000 parti “Le evidenze scientifiche dimostrano che il volume di attività può avere un impatto significativo sull’efficacia degli interventi e sull’esito dell’assistenza per madre e neonato”, spiega Elena Azzolini, medico specialista in Sanità Pubblica e membro del comitato scientifico di www.doveecomemicuro.it. Perciò le autorità ministeriali hanno stabilito – con l’Accordo Stato Regioni del 2010 – la soglia minima di 1.000 parti annui tra i punti fermi per valutare la bontà di una struttura. In quanti la rispettano?

Secondo quanto raccolto dal portale, al primo posto in Abruzzo c’è l’ospedale Spirito Santo di Pescara, dove nel 2017 sono venuti al mondo 2.369 bimbi; seguono il Santissima Annunziata di Chieti (1.775), e l’ospedale Santi Filippo e Nicola di Avezzano (1.002). Entrambi sotto la fatidica soglia dei mille gli ospedali di Teramo (953) e L’Aquila (951).

Dei 445 ospedali pubblici o privati accreditati che in Italia effettuano almeno 10 parti all’anno, solo 172 (il 38,7% del totale) superano i 1.000 parti annui: il 43% si trova al nord, il 20,3% al centro e il 36,6% al sud. Nell’edizione precedente (riferita all’anno 2016), le strutture totali – che eseguivano almeno 10 parti annui – erano 461, di queste il 38% raggiungeva la soglia ministeriale di 1.000 parti. “L’aumento delle strutture che rispettano lo standard e il relativo calo del numero totale degli ospedali indicano che stiamo andando nella giusta direzione per assicurare ai cittadini le maggiori garanzie di sicurezza”, spiega Elena Azzolini.

Le strutture pubbliche o private accreditate che, invece, eseguono tra i 500 e i 1.000 parti all’anno sono 184 (il 41,3% del totale): il 41,3% è situato al nord, il 15,2% al centro e il 43,5% al sud.

 

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