Il capo della polizia Prefetto Franco Gabrielli. Il Procuratore di Roma Michele Prestipino che, dopo aver arrestato Riina e Provenza in Sicilia, nella capitale con l’inchiesta Mafia capitale ha spalancato le porte su un giro mafioso-terroristico, che coinvolge terroristi, politici, imprenditori e istituzioni, facendo luce su anni di malaffare. Il generale Angelosanto a capo del gruppo speciale dei ROS dei carabinieri. il Procuratore di Torino Roberto Sparagna, nemico n. 1 della mafia in nord Italia dopo aver sgominato la ndrangheta con l’inchiesta Minotauro che ha portato a oltre 100 arresti: il Procuratore di Reggio Calabria Giovanni Bombardieri, il magistrato che nella città capitale della mafia più potente al mondo organizza le notti bianche della legalità per portare i giovani dentro il palazzo di giustizia; la giovane Alessandra Cerreti, procuratore della Direzione antimafia di Milano protagonista dell’inchiesta e del processo All Inside, che ha consentito l’arresto e la successiva condanna di più di 80 appartenenti alla storica ed egemone cosca mafiosa Pesce di Rosarno.
Ma anche il super poliziotto Renato Cortese, Questore di Palermo, che ha coordinato gli arresti dei principali capi mafia siciliani; il Questore di Napoli Alessandro Giuliano, figlio del capo della mobile Boris Giuliano ucciso dalla mafia. Questi e altri testimoni dell’antimafia saranno in Abruzzo invitati dal Premio Borsellino, la più grande e la più importante rassegna antimafia in Italia.
Tutti uomini e donne consapevoli dei rischi legati al loro lavoro, che hanno accettato di vivere una vita “blindata”, memori della famosa frase di Giovanni Falcone, “gli uomini passano, le idee restano e continuano a camminare sulle gambe di altri uomini”.