“Non c’è stata nessuna risposta oggi, nel corso del Consiglio Regionale, alla interpellanza che ho presentato, assieme ai colleghi Paolucci, Blasioli, Pietrucci, Mariani e Di Benedetto, e che aveva per oggetto la Banca Popolare di Bari ed il suo futuro” dichiara il Consigliere e Vice Capogruppo Regionale del Pd, Dino Pepe.
“Né l’Assessore Febbo, assente in aula, né il Governatore Marsilio, presente in aula, hanno ritenuto di dover rispondere alla nostra richiesta di chiarimenti, un fatto gravissimo che dimostra il totale disinteresse della maggioranza di centrodestra verso questo tema. Ha veramente dell’incredibile l’assoluta assenza e la mancanza di impegno che la Giunta di centrodestra ha dimostrato e continua a dimostrare verso un argomento così importante per il futuro dell’Abruzzo”. Sono trascorsi tanti mesi dal commissariamento della Popolare di Bari, ma al netto dei soliti annunci, autentico “marchio di fabbrica” della maggioranza targata centrodestra, nulla si è mosso da parte della Giunta Marsilio.
“Secondo il nuovo piano industriale presentato dai vertici della banca ai sindacati è prevista una importante riduzione della presenza della Popolare di Bari in Abruzzo con la chiusura del 40,2% degli sportelli presenti, pari a circa 39, una situazione drammatica, soprattutto in quei piccoli comuni in cui verrebbe meno un fondamentale servizio di prossimità. Questa riduzione rischia poi di incidere tanto sui livelli occupazionali, con la conseguente perdita di posti di lavoro, quando sull’economia regionale” sottolinea Pepe. “La mancata risposta ricevuta oggi in Consiglio dall’Assessore Febbo e dal Presidente Marsilio, oltre a lasciarci basiti e perplessi, vista l’importanza del tema in oggetto, ci induce a pensare che effettivamente nulla sia stato fatto, in questi mesi nonostante la risoluzione approvata in Commissione nel dicembre scorso, per risolvere questa intricata vicenda” conclude la nota.
“Torniamo quindi a chiedere, a gran voce, che il Governatore Marsilio faccia sentire la sua voce per evitare che questa razionalizzazione annunciata ed imposta penalizzi solo la nostra regione ed in particolare le province di Teramo e Pescara a vantaggio della Puglia e di altre realtà”. Il presidente Sospiri si è impegnato a far pervenire la risposta il 23 giugno prossimo.