Stop all’utilizzo delle acque reflue di un importante impianto utilizzato per irrigare i campi: una decisione che crea un po’ di preoccupazione nella cittadinanza e tra gli agricoltori, accompagnata tuttavia dall’invito a non creare allarmismi.
A finire sotto la lente dell’Arta (l’Agenzia regionale per la tutela dell’ambiente) è infatti stato un depuratore del territorio, su cui verranno disposti dei controlli a cadenza ravvicinata già a partire dalla prossima settimana, come si evince da un’ordinanza comunale che sancisce, di fatto, il divieto per due mesi di utilizzare le acque reflue di questo importante impianto di depurazione.
L’unità interessata da tale decisione è quella che fa capo al depuratore di Puzzillo, posto nella periferia sud di Avezzano, in cui gli esami già effettuati dai ricercatori dell’agenzia avevano portato alla luce l’alterazione dello stato di salute delle acque di rilascio, che confluiscono nei canali dai quali gli agricoltori attingono per l’irrigazione dei campi.
La situazione nell’impianto: necessari altri controlli
“Dopo le festività pasquali riprenderemo i controlli all’impianto. Saremo sul posto con i nostri operatori e metteremo in atto un programma di monitoraggio delle acque con campionamenti frequenti, fornendo elementi al decisore politico per poter ristabilire le condizioni di normalità” – ha intanto chiarito il direttore di Arta, Maurizio Dionisio, aggiungendo nuovi elementi di valutazione su quanto sta accadendo.
Invita però a evitare allarmismi Domenico Roselli, direttore di Coldiretti, che sebbene riconosce come un’ordinanza del genere desti preoccupazione, si dice certo “che i parametri rientreranno nella norma. Dobbiamo fare in modo di non creare una cattiva eco rispetto al problema. Le attività agricole cominceranno più in là, gli agricoltori saranno rispettosi dell’iniziativa del sindaco e, nel caso servisse, ricorreranno a sistemi di irrigazione alternativi”.
Solidarietà e vicinanza agli agricoltori interessati dal fenomeno è stata espressa da Confagricoltura, che guarda con crescente preoccupazione all’apertura della stagione dell’irrigamento, prevista entro maggio. Confagricolura ribadisce l’importanza di un sistema di depurazione pienamente funzionante per l’intero comparto fucense sia stata sollevata più volte in passato, poiché permetterebbe di disporre di riserve d’acqua considerevoli che gioverebbero a tutto il Fucino.
“Durante la giunta D’Alfonso, l’Autorità di distretto mise a punto un progetto per collettare tutti i depuratori presenti sulla conca fucense, al fine di potenziale la capacità di depurazione delle acque. Gli incartamenti arrivarono in Regione, ma da allora nessuno ha ritenuto di dover prendere in considerazione l’intervento. Il risultato è che ci ritroviamo a distanza di anni a pagare per una criticità che conosciamo da sempre” – fanno intanto sapere dalla confederazione degli agricoltori.