Sempre con lo stesso approccio scientifico e tecnico: un unico protocollo applicativo standardizzabile, accessibile, aperto”. Così lo chef stellato abruzzese Niko Romito parla del suo “grande progetto sul futuro del cibo” finito al centro di polemiche per il contribuito di un milione di euro da parte del Consiglio regionale d’Abruzzo, saltato nella seduta di lunedì scorso per la spaccatura nella maggioranza di centrodestra che ha fatto mancare il numero legale.
Con lo scontro politico ancora in atto, Romito – a febbraio nominato dalla Regione Miglior Ambasciatore d’Abruzzo – in una nota che non fa alcun riferimento alle polemiche, annuncia invece che “nel 2021 partiranno i lavori per realizzare il ‘Campus di Ricerca e Alta formazione Niko Romito’: innovazione, responsabilità sociale e sostenibilità ambientale sono i valori fondanti del progetto, che parte dall’Abruzzo, ma ha portata internazionale, con impatti significativi sul mondo della nutrizione, della ristorazione e dell’industria del cibo”.
L’iniziativa, sostenuta dal gruppo Romito, prevede un investimento di circa 7 milioni e vedrà la luce in una ex fabbrica a Castel di Sangro da dove Romito, come cuoco autodidatta, ha mosso i primi passi fino a diventare chef e imprenditore apprezzato in tutto il mondo. L’immobile degli anni ’70 è stato acquistato dallo stesso Romito ed è in via di ristrutturazione con un intervento conservativo: si trova nell’area industriale sulla Statale 17, si svilupperà su 3.700 metri quadrati suddivisi in laboratori di ricerca, aule didattiche, centro di produzione per materiali didattici virtuali e aree comuni, tra cui spazi multimediali con contenuti e materiali a disposizione degli studenti (on e off-campus), spazi aperti in contatto con la natura e dedicati a sperimentazioni agronomiche, zone dedicate ad apprendimento libero e autoguidato, che si affiancherà agli schemi delle lezioni pianificate.