L’Osservatorio indipendente sull’acqua del Gran Sasso: “Finalmente la politica si muove”

L’Osservatorio Indipendente sull’Acqua del Gran Sasso in un comunicato esprime soddisfazione della volontà delle forze politiche regionali e locali di occuparsi dell’acquifero del Gran Sasso, ribadendo i punti da rispettare se ci sarà un commissariamento.

 

“Certo, spiace che per arrivare a questo sia stata necessaria la minaccia della chiusura del traforo del Gran Sasso da parte della Strada dei Parchi SpA. Sarebbe stato auspicabile che una tale volontà di risolvere la situazione fosse emersa da tempo, visto che sono ormai due decenni che facciamo i conti con il pericolo di veder compromessa la principale fonte d’acqua della nostra regione e una delle più importanti dell’Italia centrale”. Ricorda l’Osservatorio che si deve agire in maniera diversa per “evitare il ripetersi degli errori del commissariamento che nel 2003 ha lasciato sostanzialmente invariata l’interferenza delle gallerie autostradali e dei laboratori con l’acquifero del Gran Sasso, nonostante sia andato avanti per diversi anni e sia costato 80 milioni di euro”.

L’Osservatorio ribadisce che “qualsiasi ipotesi di commissariamento dovrà tenere conto che l’accelerazione delle procedure non può essere a scapito del rispetto della normativa posta a difesa dell’ambiente e della salute umana. Inoltre la messa in sicurezza questa volta deve essere completa e definitiva: rendere finalmente impermeabili gallerie e laboratori rispetto all’acquifero. Per rendere poi veramente sicuro l’approvvigionamento d’acqua dal Gran Sasso è necessario che lo Stato individui almeno 170 milioni di euro, secondo i calcoli effettuati dalla Regione. Infine va evitato il modello del commissariamento del 2003 quando su tutta la vicenda scese il più assoluto silenzio”.

Conclude così l’Osservatorio: “Va immediatamente garantito l’abbassamento del rischio potenziale, avviando le azioni necessarie per eliminare dai laboratori quelle sostanze pericolose che peraltro già oggi non potrebbero essere stoccate all’interno di un acquifero. Come ribadito in tante occasioni la soluzione al problema dell’acquifero del Gran Sasso, che si trascina da almeno 20 anni, arriverà solo quando le gallerie e i laboratori si adegueranno all’acquifero che li ospita e non cercando di adeguare l’acquifero alle esigenze della Strada dei Parchi SpA e dell’Infn”.

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