A differenza del passato, infatti, d’ora in avanti tutti coloro abbiano figli fino a 21 anni, a prescindere dalla condizione lavorativa, hanno diritto a questa prestazione a sostegno della genitorialità. Se per lavoratori autonomi e disoccupati si tratta di una misura già sperimentata dallo scorso luglio, per lavoratrici e lavoratori dipendenti sarà una assoluta novità che modificherà anche lo stipendio mensile: da questo mese, infatti, nelle buste paga emesse dalle aziende mancheranno gli importi di detrazioni per figli a carico e assegni familiari.
Queste somme, per tutti, saranno sostituite dall’assegno unico che verrà pagato direttamente dall’INPS tramite bonifico bancario. Proprio per l’enorme portata di questa novità e per il numero elevatissimo di cittadine e cittadini coinvolti, come Patronato INCA CGIL Abruzzo Molise, abbiano chiesto all’INPS la convocazione di tavoli provinciali di confronto e verifica. È intanto necessario conoscere i numeri reali delle domande pervenute entro il 28 febbraio (data ultima per vedersi liquidato l’assegno, come dichiarato dall’INPS, entro la seconda metà di marzo): qualora fossero distanti dalle previsioni, andrebbe prevista una ulteriore e più capillare campagna informativa volta ad avvisare tutti coloro che non abbiano ancora prodotto la domanda ed il modello ISEE.
Il prossimo 30 giugno, infatti, scadrà anche il termine per vedersi riconosciuti gli arretrati. Vanno poi illustrate le modalità operative e le azioni straordinarie che l’Istituto sta mettendo in campo per rispondere in maniera tempestiva e puntale a questa campagna. Così come, su base territoriale, vanno attivati specifici canali di comunicazione tra l’INPS ed i patronati per prevenire criticità e problematiche che possano sorgere sulle singole pratiche. Se da un lato, infatti, mancano ancora una serie di risposte da parte del Ministero rispetto ad alcune fattispecie (ad esempio riguardo la particolare composizione di alcuni nuclei familiari, gli italiani residenti all’estero e gli stranieri in Italia) rendendo ancora complicato gestire determinate pratiche, dall’altro è opportuno anticipare il confronto su tutte le problematiche che possano ritardare i pagamenti.
Da inizio pandemia ribadiamo che “nessuno deve essere lasciato indietro” e proprio in quest’ottica riteniamo che, anche tramite una collaborazione tra Patronati e INPS, a tutte e tutti vada garantito il rispetto dei diritti, a partire da quello al pagamento dell’Assegno Unico nei giusti tempi e con le dovute modalità.