Guerriero di Capestrano, la storia del vero simbolo di tutto l’Abruzzo

Avete mai sentito la storia di questo guerriero che e’ il simbolo dell’Abruzzo? Ecco quello che nessuno conosce.

Il Guerriero di Capestrano e’ una particolare scultura che arriva dal VI secolo a.C.. E’ stato ritrovato in una necropoli nell’antichissima citta’ di Aufinum ovvero l’odierna Capestrano che si trova in provincia dell’Aquila. Ma come mai e’ diventata il simbolo di questa bellissima regione? Cerchiamo di capire la storia e non solo.

Guerriero Capestrano storia
Guerriero di Capestrano, la storia del vero simbolo di tutto l’Abruzzo-Credit ANSA-Abruzzo.cityrumors.it

Vediamo anche come si mostra e dove possiamo ammirarlo. Una scultura molto particolare che pochissime persone conoscono ma che in realta’ dovrebbe interessare una vasta platea. Entriamo nella storia del Guerriero di Capestrano.

La storia del simbolo dell’Abruzzo

Iniziamo con il dire dove possiamo ammirarla. Si trova nell’atrio del Castello Piccolomini di Capestrano ma nella sua riproduzione fedelissima. L’originario lo troviamo nel Museo archeologico nazionale d’Abruzzo. Quando e’ stato ritrovato? Diciamo che la statua ed il busto di una dona vennero ritrovati nel 1934 da un contadino della zona mentre era intento a fare del movimento terra.

La storia del Guerriero di Capestrano
Guerriero di Capestrano, ecco la sua storia-Credit ANSA-Abruzzo.cityrumors.it

La statua venne ritrovata frammentata e successivamente ricomposta. Era tagliata all’altezza delle gambe e questo ha spinto l’archeologo Giuseppe Moretti a fare scavi ulteriori trovando poi una grande necropoli. Furono trovati tanti manufatti e si pensa che la statua del guerriero ed il busto della donna facevano parte di un grande gruppo di sculture.

Ovviamente la scultura fu assicurata alla soprintendenza archeologica delle Marche e Abruzzi. Successivamente fu collocata dove la troviamo anche oggi in una stanza apposita che si trova al piano terra del museo. Ma entriamo nel dettaglio di come si mostra. In origine doveva essere di colore rosse perché ci sono alcune tracce di pittura.

E’ sicuramente rappresentato più grande della realtà perché raggiunge ben 2,09 metri. E’ una figura maschile con le braccia ripiegate sul petto e con il costume da militare. Sul capo ha un elmo da parata che copre le sue orecchie ed una maschera sul volto. Sul torace indossa una corazza ed un cinturone sul ventre.

Davanti al petto troviamo anche una spada con elsa e fodero decorati, e un pugnale. A destra, invece, ha una piccola ascia. Porta anche una collana rigida al collo e dei bracciali. Tutta la statua poggi su di un piedistallo ed e’ sorretta da due pilastri laterali. Sul sostegno sdi destra troviamo la scritta MA KUPRí KORAM OPSÚT ANI{NI}S RAKINEL?ÍS? POMP?[ÚNE]Í.

Si ipotizza Me, bella immagine, fece (lo scultore) Aninis per il re Nevio Pompuledio (Adriano La Regina) o, più cautamente come fece (fare) Aninis per Pomp? (Calderini et al. 2007). Probabilmente la statua e’ stata fatta post mortem, ecco perché ci sono i sostegni.  L’anatomia del guerriero non e’ precisa come nella Grecia ma approssimativa.

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