Sono in corso indagini da parte dei carabinieri forestali tese a individuare l’identità dell’investitore, al momento sconosciuto.
La necessità di espansione per la specie dell’areale originario, con l’inclusione di nuovi spazi, è purtroppo condizionata dalla presenza di fattori antropici – quali ad esempio reti ferroviarie, arterie stradali, pozzi, vasche di raccolta delle acque piovane – che rappresentano spesso una fonte di pericolo per l’incolumità del plantigrado.
I carabinieri forestali sono una parte attiva della Rete di Monitoraggio dell’Orso in Abruzzo e Molise (RMAM), che vede coinvolti diversi Enti tra i quali Regioni e Parchi, nonché impegnati nella sorveglianza necessaria a garantire la sua salvaguardia e contestualmente la pacifica convivenza con la specie umana.
Nonostante si siano verificati numerosi episodi di incontri ravvicinati dell’orso bruno marsicano con l’uomo, in nessun caso sono state registrate manifestazioni e atteggiamenti di aggressività.