Fratello e sorella abbandonati 30 ore in Pronto soccorso: lui con la maschera d’ossigeno. “E’ giusto tutto ciò?”

È una denuncia che sta facendo parlare molto di sé quella della campionessa di Kurash Chiara Meucci, che lamenta che il fratello, autistico e in cura chemioterapica, sarebbe stato lasciato “trenta ore in pronto soccorso, in un corridoio pieno di persone, legato alla macchina per l’ossigeno”.

Con lo sdegno per quanto stava osservando sulla pelle della propria famiglia, Chiara Meucci ha dunque denunciato su Facebook la situazione in cui è stato lasciato il fratello dopo essere stato preso in carica dal pronto soccorso.

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Fratello e sorella lasciati in ospedale per 30 ore: la denuncia fa discutere – abruzzo.cityrumors.it

Una presa di posizione che ha fatto molto scalpore e che ha determinato sui social network un gran volume di commenti che si accompagnano alla denuncia della campionessa, facendo purtroppo emergere che il fenomeno non sarebbe del tutto nuovo.

La denuncia di Chiara Meucci

Noi per educazione famigliare e per indole, abbiamo sempre evitato polemiche però ora è troppo” – esordisce la denuncia della campionessa di Kurash villese Chiara Meucci, che su Facebook ha raccontato l’esperienza vissuta dal fratello in pronto soccorso.

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La denuncia della campionessa Chiara Meucci sui social – AbruzzoCityRumors.it

Nel suo messaggio condiviso sui social network i toni si fanno però ben presto più duri. “Ieri il mio fratellone “autistico” con trattamento chemioterapico, ha avuto difficoltà respiratorie e l’ho accompagnato al pronto soccorso dove gli è stata diagnosticata una pleurite – prosegue poi Meucci – Nulla da dire su tutto il personale sanitario che, nonostante le evidenti difficoltà, cercano di portare avanti il proprio lavoro al meglio e sempre con il sorriso. Per quanto riguarda la nostra situazione, non è semplice ma proverò a spiegarla: avevamo bisogno di un posto letto ed un ricovero immediato ma la risposta sapete quale è stata? “Non ci sono posti letto disponibili in ospedale”; di conseguenza siamo rimasti trenta ore in pronto soccorso, in un corridoio pieno di persone, con Amedeo legato alla macchina per l’ossigeno e con un solo bagno (potete immaginare le condizioni igieniche)”.

Meucci aggiunge poi una critica su cui tantissimi utenti dei social network hanno fornito pronto supporto, lamentando il fatto che “paghiamo la sanità e mi chiedo se sia giusto tutto questo, è giusto che chi sta male come lui, deve soggiornare tutta la notte in un corridoio con altre persone malate? È giusto che dobbiamo aver paura di stare male?”.

Uno sfogo durissimo che ha determinato un’ondata di sdegno pubblico che non sembra accennare a spegnersi…

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