A poche ore di distanza, è arrivata anche la replica del presidente Marco Marsilio.
La lettera di Niko Romito
Due ragazzi si abbracciano, altri passeggiano lungo un viale, altri ancora all’ombra di un albero seduti su una panchina sono chini sui loro libri e smartphone. All’orizzonte oltre un grande edificio ristrutturato al cui interno ci sono aule didattiche, laboratori, auditorium, cucine moderne, le nostre montagne abruzzesi proteggono il futuro di questi ragazzi pieni di entusiasmo e voglia di costruire il proprio avvenire. Così mi immagino la vita, una qualsiasi mattina nel prossimo futuro, nel Campus di Ricerca e Alta formazione che ho deciso di realizzare a Castel di Sangro come naturale evoluzione della mia Accademia. Un vero e proprio luogo dove i giovani possano vivere l’esperienza della formazione universitaria per divenire i pionieri di un nuovo linguaggio gastronomico in grado di rivoluzionare il mondo del cibo e della ristorazione collettiva. Perché è nella ristorazione collettiva che si gioca il futuro del cibo, che può divenire un grande fattore di sviluppo economico per il nostro Paese.
Un sistema che fonda la sua visione sui valori della sostenibilità ambientale, dell’economia circolare, della salubrità del cibo e dell’accesso democratico delle risorse alimentari. Quando lo scorso febbraio la mia regione ha inteso riconoscermi il titolo di miglior ambasciatore d’Abruzzo per il lavoro ventennale svolto a vantaggio della reputazione nel mondo della nostra terra sono stato davvero orgoglioso. In quella circostanza ho condiviso pubblicamente nel mio intervento di ringraziamento, di fronte alle massime cariche istituzionali, l’ambizione di questo nuovo progetto. Da parte loro ho ricevuto l’interesse di essere partner attivi di questa iniziativa, consentendo all’Abruzzo di divenire la prima regione in Europa a partecipare alla definizione di un nuovo modello di ristorazione collettiva che potesse produrre i suoi benefici sulla salute delle persone che mangiano nelle mense (ospedaliere, aziendali, scolastiche), alle filiere agricole, all’economia in generale di un’area interna e svantaggiata come quella dell’Alto Sangro.
Questo progetto ha certo bisogno di investimenti e di importanti partner per essere realizzato, oltre all’impegno del mio gruppo che ha la forza e la volontà di realizzarlo a prescindere dai sostegni pubblici. Il Consiglio Regionale attraverso la scelta dai suoi componenti è libero di valutare l’opportunità o meno di affiancare il nome della Regione Abruzzo a questa iniziativa. Non voglio che l’idea del Campus, al quale desidero dedicare parte considerevole della seconda fase della mia vita di uomo e di imprenditore, venga sporcato al suo nascere da una disputa politica e dalle inevitabili polemiche di parte che già vedo innescate.
Ringrazio che ha inteso valutare questo progetto come meritevole di considerazione e sarò sempre disponibile ad aiutare l’Abruzzo, gli abruzzesi e l’economia di questo territorio a svilupparsi, ma solo in uno spirito di reale e concreta comprensione delle motivazione e degli scopi delle mie iniziative. Non posso e voglio essere un motivo di divisione, perché mi sento davvero un figlio amato del mio Abruzzo, come in questi giorni tanti pescaresi mi stanno dimostrando con un affetto commovente. Per questo motivo mi auguro che la politica sappia trovare o le ragioni dell’unità comprendendo il valore di questa visione o la responsabilità di evitare sul mio nome, nome che rappresenta tutto l’Abruzzo nel mondo, una inutile battaglia di parte”.
La risposta di Marco Marsilio
Caro Niko,
ho letto con attenzione la lettera aperta con cui ti sei rivolto a tutti i consiglieri regionali e ritengo di averne colto il senso più profondo: ritrovarsi al centro di una “polemica” politica non è soltanto spiacevole, ma rischia di travisare un’iniziativa che merita tutt’altra considerazione per l’originalità e la valenza sociale e culturale che esprime. L’Abruzzo è orgoglioso di averti quale suo ambasciatore proprio in virtù dei valori che porti avanti con determinazione, professionalità e, non ultima qualità, con una sensibilità fuori dal comune. Uno degli aspetti più qualificanti del tuo progetto – dare vita a un Campus di Ricerca e Alta formazione a Castel di Sangro – propone un innovativo modello di ristorazione collettiva, in grado di far sentire i propri benefici sulla salute delle persone che mangiano nelle mense (da quelle scolastiche a quelle aziendali, sin anche a quelle ospedaliere), sulle filiere agricole e più in generale, come giustamente hai sottolineato nella tua nota, sull’economia di un’area interna, qual è l’Alto Sangro, che ha estrema necessità di imprenditori disposti a credere nelle potenzialità di un territorio a lungo trascurato.
Mi associo, pertanto, al tuo auspicio e lo faccio mio: è giusto che l’intero consiglio regionale comprenda e condivida l’importanza di questo progetto, che consentirebbe alla nostra regione di essere la prima regione in Europa a partecipare alla definizione di un sistema che fonda la sua visione sui valori da te richiamati – la sostenibilità ambientale, l’economia circolare, la salubrità del cibo e l’accesso democratico delle risorse alimentari – e che può contribuire a produrre effetti positivi per l’intero settore. Sono certo, pertanto, che la politica saprà accantonare una querelle che appare quanto mai stonata e fuori luogo e che i consiglieri regionali sappiano ritrovarsi al fianco di una eccellenza abruzzese che è nostra alleata nell’impegno a far crescere la nostra regione, rendendola più attrattiva e moderna. Il tutto, sia chiaro, senza far mancare il sostegno della Regione Abruzzo al mondo della piccola e media ristorazione nel suo complesso, al quale siamo stati, siamo e saremo sempre vicini, ben consapevoli delle sofferenze che stanno vivendo. Marco Marsilio