Elezioni, si vota il 26 maggio. Anzi no: il 10 febbraio. Giornata tra smentite e prese di posizione

“Si vota il 10 febbraio, punto e basta”. Così il deputato e segretario abruzzese della Lega, Giuseppe Bellachioma, sull’emendamento alla manovra di bilancio presentato dalla senatrice lucana del M5S Agnese Gallicchio, e subito ritirato.

 

“E’ stato un errore, a cui i pentastellati prontamente hanno posto rimedio” ha concluso Bellachioma.

E’ la nota che chiude una giornata, forse più, che aveva lasciato intendere che le elezioni regionali fossero accorpate ad europee ed amministrative, ossia il 26 maggio.

In realtà, anche se fino al 24 dicembre il Ministro degli Interni potrebbe anche fissare una data diversa rispetto al 10 febbraio, l’ipotesi emendamento ha prodotto reazioni nella politica abruzzese.

 

 

“Il M5s teme le elezioni e teme la vittoria del centrodestra unito, consapevole del fatto che gli

abruzzesi non hanno dimenticato le promesse fatte sul sisma in campagna elettorale e mai mantenute”. Il coordinatore regionale di Forza Italia, Nazario Pagano, commenta così la vicenda sull’emendamento alla legge di Bilancio che accorperebbe le elezioni regionali facendo slittare il voto dal 10 febbraio al 26 maggio.

Emendamento su cui, “poco dopo – aggiunge – fortunatamente un rappresentante del M5s ne ha annunciato il ritiro”.

 

“Pagano, che nel 2013 sosteneva l’Election day e da presidente del Consiglio regionale chiese e ottenne il rinvio delle elezioni da dicembre a maggio, allungando di mesi una legislatura finita. Ora chiede di votare a febbraio sprecando 6-8 milioni di euro solo perché i sondaggi danno in vantaggio il centrodestra e il suo comportamento appare davvero inqualificabile”. Così Maurizio Acerbo, segretario nazionale di Rifondazione Comunista, replica al coordinatore regionale abruzzese di Forza Italia, senatore Nazario Pagano, che ha annunciato un sub emendamento per scongiurare lo slittamento a maggio delle elezioni regionali in Abruzzo.

 

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