La Flacco, secondo l’accusa, avrebbe danneggiato la predetta società con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso agendo nella propria qualità di dirigente del Servizio attività estrattive della Regione Abruzzo, contestando l’utilizzo dell’acqua minerale dalla fonte Fiuggino di Canistro in mancanza di rete di adduzione e l’omesso versamento del canone a consumo nonché mediante l’adozione della determina dirigenziale del 22 novembre 2016, avente ad oggetto la richiesta di realizzazione di un collegamento idraulico della Fonte Fiuggino con lo stabilimento di piana Paduli di Canistro.
Non così per il Collegio, composto dai Giudici Michela Di Fine (Presidente), Anna Fortieri e Francesca Manduzio (giudici a latere), che ha rigettato le richieste del P.M., Fabiana Rapino, e dell’avv. di parte civile, Roberto Fasciani, stabilendo che la contestata falsità ideologica non costituisce reato e che l’abuso d’ufficio non sussiste.
Tra i vari testimoni che si sono succeduti nel procedimento, il funzionario regionale Giovanni Cantone, il dirigente medico Francesco D’Orazi del Dipartimento di Prevenzione – Servizio Igiene degli Alimenti e della Nutrizione della ASL n. 1, Massimo Iafolla, responsabile dell’Ufficio Tecnico del comune di Canistro, Marcello Ippoliti, Specialista tecnico del Genio Civile dell’Aquila.
Un contributo decisivo è stato apportato alle tesi difensive dall’avv. Salvatore Braghini del foro di Avezzano, amministrativista e profondo conoscitore delle vertenze della Santa Croce come legale del comune di Canistro, che, con la sua corposa Consulenza Tecnica, ha ricostruito dettagliatamente tutte le vicende giudiziarie relative alle concessioni minerarie delle Sorgenti Sant’Antonio Sponga e Fiuggino, ripercorrendo l’annullamento dell’aggiudicazione alla Santa Croce del primo Bando regionale nel dicembre 2015 per irregolarità del DURC aziendale, la vicenda della confisca di 8,5 milioni di bottiglie riempite con acqua minerale in assenza di titolo concessorio, la vicenda della realizzazione di una tubazione “occulta” partendo dalla vicina conduttura idrica proveniente dalla sorgente di Acque Minerali S. Antonio – Sponga per accrescere le esigue portate dalla Fonte Fiuggino.
Il castello accusatorio, correlato ad una vicenda annosa e complicatissima, è dunque caduto, con il lascito di sofferenze ingiustamente subite da chi ha dovuto affrontare i costi materiali e morali di ben due procedimenti penali. Iris Flacco, infatti, era già stata denunciata presso la Procura di Avezzano per abuso d’ufficio, per gli ingressi nello stabilimento della Santa Croce di Canistro, giudicati illegittimi dalla società, ottenendo la definitiva archiviazione da parte del GIP, dr.ssa Francesca Proietti, in data 25 settembre 2017. In quel procedimento risultò che la Flacco, assistita dagli avvocati Salvatore Braghini e Renzo Lancia, “non solo non ha abusato dei suoi poteri, non ravvisandosi violazioni sanzionabili né in termini di competenza né in termini di violazione di legge, ma neppure ha agito con dolo”.
“Con l’assoluzione di questi giorni – commenta l’avv. Braghini – viene sancito che Iris Flacco ha sempre agito nel pieno rispetto delle disposizioni generali e di quelle specifiche del settore delle acque minerali, senza mai violare alcuna norma penale, così dissipando i dubbi sollevati da una denuncia che si rivela del tutto infondata”.