L’iniziativa è stata illustrata questa mattina all’Aquila, dall’assessore Piero Quaresimale, il quale ha spiegato che per la realizzazione del progetto verrà utilizzata una parte del Fondo Sociale regionale 2021 destinata agli interventi per “Innovazione e programmi speciali regionali”. “L’obiettivo del progetto” ha spiegato Quaresimale, “è quello di effettuare uno screening della salute orale di popolazioni vulnerabili sociali mediante visita odontoiatrica e di generare di un database di incidenza delle patologie orali di interesse; la vulnerabilità sociale delle classi meno abbienti nel nostro paese costituisce un aggravio dello stato della salute orale della popolazione, che si traduce in un necessario maggiore impegno dell’intervento della sanità pubblica per la risoluzione della problematica”.
Il progetto presentato rappresenta un percorso di orientamento, formazione e istruzione finalizzati all’inclusione sociale e al superamento di situazioni di svantaggio che condizionano l’autonomia sociale del soggetto, con particolare riferimento all’acquisizione o al mantenimento e comunque alla valorizzazione di procedure domiciliari di cura dell’apparato stomatognatico. La salute orale secondo Quaresimale “riveste una natura multidimensionale che include il benessere fisico, psicologico, emotivo e la totalità del benessere sociale e in questa ottica si inserisce anche una ulteriore importante considerazione riguardo la possibilità di essere testimoni diretti di abusi su pazienti fragili sociali come donne e bambini: infatti il viso è tipicamente l’area dove più si notano le conseguenze di una presunta violenza e dunque anche gli odontoiatri, in grado di individuare piccole lesioni traumatiche al volto o ai denti, possono dare un contributo importante nella lotta contro la violenza”. Il fenomeno della violenza maschile contro le donne ha una matrice di carattere sociale e culturale che richiede una posizione chiara di condanna e un’assunzione di responsabilità da parte del mondo istituzionale, oltre che di quello della società civile.
I destinatari del Progetto sono le persone afferenti ai centri antiviolenza, prese in carico dal Servizio Sociale Professionale o dai Servizi Sanitari competenti, secondo le proprie norme, regole, procedure, che fanno riferimento a percorsi e progetti di inclusione sociale poste in essere sul territorio regionale. Quindi tale approccio permetterà di capire anche il rapporto intrinseco tra qualità della vita e salute orale.
“Violenza e discriminazione potranno essere sconfitte soltanto quando uomini e donne avranno gli stessi diritti, doveri e opportunità” ha concluso Quaresimale. E in quest’ottica, anche l’odontoiatra sarà in condizione di “intercettare” nelle pazienti, o nei pazienti più giovani e indifesi, segnali di violenza e di svolgere un ruolo decisivo, sempre nel rispetto dei vincoli posti dall’etica professionale.