La Quinta Commissione Consigliare della Regione Abruzzo ha approvato una importante risoluzione proposta dal consigliere Marco Cipolletti finalizzata all’adozione di un nuovo protocollo per la cura e l’assistenza domiciliare dei pazienti affetti da Sars-Cov 2.
Non può essere ignorato esistano ormai moltissime esperienze, ricerche ed evidenze scientifiche che dimostrano come, laddove la terapia domiciliare precoce sia praticata e sostenuta adeguatamente, diminuiscono tassi di mortalità e ospedalizzazioni.
Sempre più diffusa risulta infatti l’esigenza di considerare nuovi protocolli per facilitare e tutelare, non solo i pazienti, ma anche i tanti medici di base che si stanno prodigando ”in scienza e coscienza” nella loro delicata attività, vista anche, a distanza ormai di un anno e mezzo, l’incomprensibile staticità delle indicazioni terapeutiche ministeriali.
E’ infatti ormai ampiamente riscontrato sul campo da molti medici di base distribuiti un po in tutta Italia (fin dalla prima ondata) come si possa efficacemente combattere il virus trattando prontamente i pazienti a casa, andando oltre l’indicata prescrizione “Tachipirina + vigile attesa” e prendendo quindi in carico con tempestività i pazienti Covid a domicilio in forte sinergia con le USCA .
“In buona sostanza la presente risoluzione, come illustrato, seguendo la tendenza già in atto in diverse altre regioni oltre che in recenti iniziative parlamentari pienamente condivise, si propone di fornire alla nostra sanità territoriale un aggiornato strumento atto a evitare il più possibile aggravamenti e conseguenti eccessivi ricoveri ospedalieri, consentendo quindi di controbilanciare le tante mancate prestazioni di cure ordinarie e troppo a lungo rinviate per far fronte alle periodiche ondate pandemiche”, commenta Cipolletti.
“In particolare la citata risoluzione impegna la Giunta Regionale a modificare i protocolli esistenti ormai superati dalle più recenti evidenze medico-scientifiche e terapeutiche al fine di adottare una più efficace e tempestiva strategia di intervento domiciliare, potenziare le USCA con maggiore personale e coinvolgere pienamente i medici di famiglia consentendo loro di lavorare con maggiore serenità.
Ho ritenuto necessario evidenziare l’importanza, come da più parti sostenuto, di combattere il Covid alla comparsa dei primi sintomi e come questo aspetto sia centrale nella prevenzione e cura della malattia anche per favorire la riduzione delle complicanze e delle relative ospedalizzazioni”.