Pescara. “La legge regionale Cura Abruzzo, ha previsto fra le misure a sostegno della popolazione abruzzese quella inerente le spese di locazione degli studenti fuori sede residenti in Abruzzo, con l’erogazione di un contributo una tantum di 1000 euro per sostenere le spese degli affitti degli studenti nella prima fase dell’emergenza sanitaria, coprendo le spese per i canoni di locazione nei mesi di marzo, aprile e maggio.
Nonostante le uniche limitazioni previste dal testo della legge Cura Abruzzo 2 siano relative all’ISEE, alla diminuzione di reddito, e all’essere già beneficiari di borsa di studio nell’Anno Accademico 19/20, la Giunta regionale abruzzese ha deciso di limitare l’accesso al suddetto rimborso agli studenti dal secondo anno fuori corso in poi”: a protestare sono Giovani Democratici d’Abruzzo, Movimento Giovanile della Sinistra, 360 Gradi, Partecipazione Attiva Studentesca, Unione degli Universitari L’Aquila, Unione degli Universitari Teramo e Martina De Marco – Indipendente in CdA Ud’A.
“Riteniamo questo vincolo, oltre che insensato in un momento di emergenza come questo, profondamente ingiusto: l’universitario fuori corso continua ad essere oltre che escluso da molti benefici economici anche punito con una tassazione molto più alta rispetto agli altri”, affermano i rappresentanti degli studenti abruzzesi, “Spesso, peraltro, gli studenti che subiscono rallentamenti nel proprio percorso di studi sono coloro i quali hanno la necessità di lavorare per poter sostenere economicamente le tasse universitarie e tutti quei costi che ancora oggi pesano sulle spalle degli studenti e delle studentesse”.
“Per tutte queste motivazioni e in ragione dello stato di emergenza sanitaria ed economica che la nostra Regione e il nostro Paese stanno attraversando, ci opponiamo fermamente alla limitazione dell’accesso al sostegno economico agli studenti fuori corso, chiedendo l’allargamento delle maglie di accesso al sostegno economico anche a loro, come d’altronde era già previsto dalla legge Cura Abruzzo”, concludono, “L’emergenza sanitaria riguarda tutti, nessuno escluso: sia gli studenti fuori corso che le loro famiglie sono colpiti dalle conseguenze socio-economiche della pandemia e hanno il diritto ad essere sostenuti dalle Istituzioni in questo momento di estrema difficoltà”.